Pnrr cavallo di Troia per i salari e i diritti sociali

 

All’ombra del Pnrr, come già scritto, si consuma l’ennesimo processo a perdere per la forza lavoro, gli obiettivi conferiti agli enti locali vengono declinati in sintonia con i dettami della riduzione di spesa di personale. E molti provvedimenti vengono adottati nel silenzio generale, ad esempio quanti di noi conoscono il Payback? 

Trattasi di un meccanismo introdotto 9 anni or sono secondo il quale, previsto un tetto di spesa per la spesa sanitaria, il 50 per cento della spesa eccedenza sarebbe stato pagato dalle imprese fornitrici dei dispositivi sanitari.

 Ora ammesso che il meccanismo sopra riportato sia stato realmente adottato, in un sistema liberista ad appannaggio delle imprese è possibile adottare provvedimenti del genere senza subire ricorsi?

 E così è stato, il prelievo, dopo anni di silenzio, si è trasformato in credito verso le imprese ma quel credito è stato giudicato inesigibile dal Governo Meloni tanto da determinare un ulteriore indebitamento della sanità regionale o costringendo alcune Regioni, ad esempio la Toscana, ad aumentare l’addizionale Irpef che poi viene pagata dal 30 % della popolazione. 

Il caso specifico dimostra come si possa distruggere la sanità pubblica semplicemente non erogandole le risorse economiche necessarie a garantire i servizi senza far pagare un euro ai percettori della tassa piatta o agli affittacamere o al grande capitale finanziario e speculativo. 

Del resto la spesa sanitaria italiana è in continuo calo, in termini reali, se consideriamo la inflazione, in evidente decrescita, se poi la rapportiamo al Pil decisamente più bassa di tutti gli altri paesi economicamente avanzati della Ue.

Le risorse economiche assegnate alla sanità dal Pnrr prevedono ad esempio l’ammodernamento di numerose strutture, nulla osta che terminati i lavori, come avverrà con i nidi comunali, la gestione delle stesse possa essere affidata a cooperative, interinali e privati. Anche in ambito sanitario il Pnrr potrebbe rivelarsi il cavallo di Troia per i lavoratori e le lavoratrici.

 

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