Quel pasticciaccio Brutto delle progressioni verticali in deroga
COMUNE DI PISA:
Quel pasticciaccio Brutto
delle progressioni verticali in deroga
Non ce ne
vogliano i lettori di Gadda se stravolgiamo il titolo di un gran bel libro
della lettura novecentesca ma troviamo questo incipit particolarmente
adatto per iniziare questa informativa sul confronto avvenuto in data 25 luglio
sulle progressioni verticali
Infatti, a distanza di mesi, la Giunta ha dato mandato a Dirigente
personale e Segretario Generale di ripartire con il confronto sul regolamento
delle progressioni verticali in deroga nonostante ne esistesse già uno
sottoscritto da Uil e Cisl con la contrarietà di Cub e Cgil.
Le
progressioni verticali in deroga, previste dal Contratto nazionale e da
realizzare entro il 2025, sono appunto “in deroga” al possesso dei titoli di studio ed altri requisiti
richiesti per l’accesso alle figure professionali di istruttore e
funzionario (ex categorie C e D) e rinviano ad un
confronto con il sindacato per l’apposito regolamento sul quale saranno
effettuate le selezioni.
L’Aran, con il
Parere 5318 del 10 Luglio 2023, legittima la scelta dell’amministrazione nel
prevedere l’espletamento di un colloquio finalizzato ad accertare le competenze
professionali; tuttavia, resta per noi cocente il dubbio che in deroga alle
normative vigenti non ci sarebbe la necessità di un colloquio.
Perché riaprire il confronto?
Perché la
Giunta non ha gradito i criteri messi a punto dalla dirigenza amministrativa del Comune
e, invece di intervenire in corso d’opera come
consueta prassi, lo ha fatto con mesi di ritardo (ma l’assessore al personale
dov’era?)
I criteri,
viste le normative, in ogni caso scontenteranno molti: mettere
tutti d’accordo è impossibile ma far pesare di più il colloquio e il titolo di
studio appare una scelta alquanto discutibile, del resto di un colloquio non ci
sarebbe necessità e proprio la deroga prevista dal CCNL era relativa al titolo di studio (e
chiunque abbia obiezioni a tal riguardo dovrebbe porre domande ai sindacati
firmatari del Ccnl e non certo alla CUB)
Altro aspetto
saliente è rappresentato dal punteggio assegnato a dalle competenze e ai corsi
di formazione. Nell’Ente ci sono settori che beneficiano di corsi di
aggiornamento costanti e altri invece no; inoltre, chi ha i soldi e il
tempo per acquisire attestati si troverebbe avvantaggiato rispetto a quanti
hanno maturato sul campo competenze non certificabili ma comunque acquisite nel
corso del tempo per svolgere tutti i servizi assegnati
Per quanto ci
riguarda questo ennesimo confronto è legittimo per le regole vigenti in materia
di diritto sindacale ma alquanto discutibile, specie per la volontà
di far pesare alcune voci a discapito di altre e interpretando in modo alquanto
opinabile la norma.
Per questo parteciperemo al confronto ma fin da
ora non intendiamo avallare le scelte della Giunta
CUB COMUNE PISA
Non ce ne
vogliano i lettori di Gadda se stravolgiamo il titolo di un gran bel libro
della lettura novecentesca ma troviamo questo incipit particolarmente
adatto per iniziare questa informativa sul confronto avvenuto in data 25 luglio
sulle progressioni verticali
Infatti, a distanza di mesi, la Giunta ha dato mandato a Dirigente
personale e Segretario Generale di ripartire con il confronto sul regolamento
delle progressioni verticali in deroga nonostante ne esistesse già uno
sottoscritto da Uil e Cisl con la contrarietà di Cub e Cgil.
Le
progressioni verticali in deroga, previste dal Contratto nazionale e da
realizzare entro il 2025, sono appunto “in deroga” al possesso dei titoli di studio ed altri requisiti
richiesti per l’accesso alle figure professionali di istruttore e
funzionario (ex categorie C e D) e rinviano ad un
confronto con il sindacato per l’apposito regolamento sul quale saranno
effettuate le selezioni.
L’Aran, con il
Parere 5318 del 10 Luglio 2023, legittima la scelta dell’amministrazione nel
prevedere l’espletamento di un colloquio finalizzato ad accertare le competenze
professionali; tuttavia, resta per noi cocente il dubbio che in deroga alle
normative vigenti non ci sarebbe la necessità di un colloquio.
Perché riaprire il confronto?
Perché la
Giunta non ha gradito i criteri messi a punto dalla dirigenza amministrativa del Comune
e, invece di intervenire in corso d’opera come
consueta prassi, lo ha fatto con mesi di ritardo (ma l’assessore al personale
dov’era?)
I criteri,
viste le normative, in ogni caso scontenteranno molti: mettere
tutti d’accordo è impossibile ma far pesare di più il colloquio e il titolo di
studio appare una scelta alquanto discutibile, del resto di un colloquio non ci
sarebbe necessità e proprio la deroga prevista dal CCNL era relativa al titolo di studio (e
chiunque abbia obiezioni a tal riguardo dovrebbe porre domande ai sindacati
firmatari del Ccnl e non certo alla CUB)
Altro aspetto
saliente è rappresentato dal punteggio assegnato a dalle competenze e ai corsi
di formazione. Nell’Ente ci sono settori che beneficiano di corsi di
aggiornamento costanti e altri invece no; inoltre, chi ha i soldi e il
tempo per acquisire attestati si troverebbe avvantaggiato rispetto a quanti
hanno maturato sul campo competenze non certificabili ma comunque acquisite nel
corso del tempo per svolgere tutti i servizi assegnati
Per quanto ci
riguarda questo ennesimo confronto è legittimo per le regole vigenti in materia
di diritto sindacale ma alquanto discutibile, specie per la volontà
di far pesare alcune voci a discapito di altre e interpretando in modo alquanto
opinabile la norma.
Per questo parteciperemo al confronto ma fin da
ora non intendiamo avallare le scelte della Giunta
CUB COMUNE PISA
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