Chi fa il tifo di solito non comprende mai gli scenari internazionali

 Senza scomodare Cartesio, avanzare dubbi rispetto a narrazioni rassicuranti dovrebbe essere l'inizio di un percorso di conoscenza. Le analisi sono in troppi casi riduttive, ideologizzanti o relegate a invettive contro il nemico di turno. Siamo dentro una spirale regressiva che antepone la distruzione del nemico alla comprensione della realtà. Accade in politica interna ma anche sui fatti internazionali.



All'indomani dell'accordo per il cessate il fuoco in Libano abbiamo letto articoli improntati a una lettura univoca: la Resistenza ha vinto se Israele è scesa a patti.

Ma a distanza di pochi giorni è iniziata una nuova guerra in Siria sostenuta per altro da paesi Nato che nella storia recente hanno sostenuto all'occorrenza gli eserciti di entità statali ma anche gruppi islamisti, eppure non passa giorno in cui tuonino a difesa del modello occidentale e contro teocrazie e islamisti anche se poi operano scelte diametralmente opposte a quelle sbandierate dai loro analisti televisivi.

Questa premessa si rende necessaria per arrivare ai fatti degli ultimi giorni, dovremmo smetterla una volta per tutte di raccontarci storielle  o di fare proclami quando non si riesce ad organizzare alcuna iniziativa atta a contrastare i processi di guerra e di militarizzazione.

La Russia, lo leggiamo dai siti di emittenti del Golfo, avrebbero informato Bashar al-Assad che d'ora in poi il suo intervento e sostegno contro le offensive dei ribelli saranno limitati, del resto impegnarsi su più fronti di guerra richiede una economia forte, un paese coeso e un esercito assai più organizzato e armato di quello di Putin. Portare la guerra in Siria è stata una mossa pianificata da mesi per rafforzare il ruolo Usa e di Israele e cingere di assedio l'Iran che ha inviato poche centinaia di miliziani in difesa della Siria.

Nell'arco di una settimana l'esercito arabo siriano ha perso due delle principali città del paese, hanno abbandonato in fretta e furia i centri abitati lasciando ampi quantitativi di armi, anche quelle di ultima generazione che debitamente smontate saranno già negli Usa per essere studiate e neutralizzate con nuovi sistemi bellici da qui a qualche mese.

Avanzato sistema radar russo catturato dai ribelli siriani. Già in volo verso gli USA?

Una catastrofe umanitaria è alle porte e di dimensioni ancor maggiore di quella denunciata negli anni scorsi

الأمم المتحدة: نزوح 370 ألف شخص بسبب القتال في سوريا | سكاي نيوز عربية

Con la escalation in Siria (Siria, il governo di Assad sembra in lenta dissoluzione. Combattimenti vicino a Homs) raggiungono due obiettivi: da una parte distruggere l'entità statale del paese, allontanare la Russia dall'area, reprimere l'esperienza kurda e affermare la pax Usa rafforzando il ruolo di potenza regionale della Turchia che nel frattempo avanza anche nel continente africano.

Ma allo stesso tempo le vicende siriane vanno a rafforzare Israele, a Gaza sono iniziati lavori di potenziamento di avamposti militari stabili, i bombardamenti proseguono imperterriti, basta avere la pazienza di documentarsi in rete

Mezzi corazzati israeliani circondano da questa notte completamente l’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, e secondo le notizie disponibili al momento, i militari hanno costretto una buona parte dei malati e dei feriti a lasciarlo. Ieri l’ospedale era stato preso di mira da droni. Intorno al complesso medico ci sono stati intensi raid aerei che hanno ucciso numerosi palestinesi nelle ultime ore.

GAZA. Truppe israeliane circondano l'ospedale "Kamal Adwan", decine di morti a Beit Lahiya - Pagine Esteri

l’esercito israeliano ha creato negli ultimi mesi un’ampia rete di basi militari nella Striscia di Gaza, in particolare nella zona centrale, con una mossa che indica l’intenzione di rafforzare la sua presenza a lungo termine nella regione. L’analisi delle immagini satellitari mostra che Israele ha installato almeno 19 basi militari e una serie di piccole postazioni, la maggior parte delle quali sono state costruite o ampliate a partire dallo scorso settembre. Queste basi includono strutture avanzate come torri di comunicazione e posti di blocco, oltre a trincee e fortificazioni difensive.

GAZA. Truppe israeliane circondano l'ospedale "Kamal Adwan", decine di morti a Beit Lahiya - Pagine Esteri

Ci fermiamo qui senza dire altro, ogni parola sarebbe del tutto superflua per chi vuol vedere la realtà per quella che è senza autorappresentarsi immagini e narrazioni ideologiche


Commenti

  1. Ciao, non è che si dice molto nell'articolo oltre a quello che troviamo altrove. Sarebbe interessante entrare nel merito di alcune questioni: la prima è perchè i russi han sempre permesso ai sionisti di bombardare la Siria, Poi perchè l'esercito siriano non ha organizzato un serio sforzo bellico in tanti anni, non è che ci volesse Nostradamus per conoscere quelle che sono le intenzioni dei sionisti. Da oltre 13 mesi i nazisti dell'Entità sionista bombardano la popolazione palestinese senza ottenere reali vittorie contro la Resistenza (bombardare, uccidere oltre 40mila civili non è vittoria ma genocidio. Grazie

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  2. in realtà ci sono diversi aspetti poco chiari, il primo riguarda il ruolo dei Kurdi che si sono spaccati su posizioni spesso contrapposte. La Russia non riesce a tenere due fronti di guerra e quindi chi si aspettava l'internazionalismo proletario è stato smentito dai fatti. Le forze iraniane e di Hezbollah sono con le pezze al culo e non potevano fare molto . Nel frattempo proseguono i bombardamenti israelieni.

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