L'amico fisco o il fisco amico?

Il Governo batte cassa ma da qui a introdurre una Patrimoniale sui grandi redditi corre grande differenza, meglio allora prendere qualche spicciolo dal ceto medio e rassicurare la opinione pubblica che il fisco sarà amico dei cittadini ma anche di quelli, diciamo noi, che non pagano le tasse.



Il fisco può essere amico dei contribuenti? Ovviamente no, specie per gli autonomi e i grandi capitali, potrebbe diventarlo preparando l'ennesima legge a favore degli evasori ma scontentando quanti le tasse le pagano regolarmente.

In tutti i paesi Ue ha preso corpo la cosiddetta cooperative compliance per ridurre i costi, a carico statale, per gli accertamenti sui grandi capitali. Ma a quanto ammontano i recuperi del gettito fiscale non versato?

Difficile la quantificazione se pensiamo alle stime previsionali poi smontate dai risultati effettivi. Di certo i paesi Ue stanno riducendo da tempo  gli interventi atti al controllo dell'evasione fiscale per concentrarsi solo su alcuni casi dai quali potrebbero trarre maggiore beneficio puntando su un accordo tra fisco e grandi capitalisti con percorsi concordati.

Ma una domanda sorge spontanea: uno Stato può rinunciare a sanzioni e controlli e fino a che punto? E' possibile la  benevolenza del fisco verso alcune tipologie di contribuenti  e non verso altre? 

E le riduzioni sanzionatorie invogliano i contribuenti a far emergere e sanare determinate situazioni di irregolarità? 

Sono domande lecite e anche banali ma bisognose di risposte perchè potrebbe venir meno il principio di un trattamento equo e non improntato a disparità  fermo restando che i condoni possono essere rivolti a famiglie indebitate per multe non pagate ma anche e soprattutto a grandi aziende che hanno evaso le tasse per importi ben maggiori  che oggi mancano al welfare.

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