Non è un paese per giovani: analisi del Rapporto Censis
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Yesterday's Papers: Non è un paese per giovani
Analizziamo l'ultimo rapporto CENSIS, il 58esimo, da cui - nonostante il titolo ambiguo "sindrome italiana" - emerge un quadro con luci e ombre ma che scagionano l'accusa di un paese che ormai condivide largamente valori di estrema destra.
In realtà, più dei due terzi degli italiani reputa responsabile delle guerre in atto l'occidente (gli Usa, in particolare); è contrario all'aumento delle spese militari richieste dalla NATO, non ha fiducia nelle democrazie liberali e non discrimina migranti e persone di orientamento non eterosessuale.
Tutto ciò nonostante i salari diretti anche della classe media siano crollati pur non tenendo contro dell'inflazione che negli ultimi anni ha profondamente svalutato delle nostre buste paga.
Questione che viene a essere confermata dall'aumento vertiginoso delle spese private per la sanità, delle file per l'attesa di una prestazione del SSN e anche dalla sfiducia verso il salario differito, le pensioni.
Quindi, a differenza di quanto sarebbe potuto essere immaginabile, nonostante la proletarizzazione e bordate ideologiche, lo spostamento a destra in termini di valori generali non sembra visibile.
I ragazzi e le ragazze stanno pagando però il peso della situazione: il 58,1% dei giovani di 18-34 anni si sente fragile, il 56,5% si sente solo, il 51,8% dichiara di soffrire di stati d’ansia o depressione, il 32,7% di attacchi di panico, il 18,3% accusa disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia.
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