I nodi verranno al pettine? A proposito delle politiche fiscali e del superbonus

 Prima Il Governo decide di cancellare gli aiuti del superbonus alle aree terremotate poi davanti alle proteste dei suoi stessi sindaci fa dietrofront. Sorgono spontanee alcune domande sull'operato del Governo in vista dei prossimi mesi

 


·       i tagli al cuneo fiscale alle imprese hanno alimentato una occupazione stabile? Ad oggi i risultati ottenuti sono alquanto deludenti, gli sgravi fiscali sono scambiati con dei contratti troppo spesso a tempo determinato.

·       la riscrittura del Pnrr sancisce il de finanziamento di molti interventi destinati ai territori che in teoria dovrebbero essere finanziati con il Bilancio statale. Molti degli interventi prima finanziati dal Pnrr sono ad oggi senza copertura perché lo Stato non potrà accrescere il debito

·       la crescita dell’economia è inferiore alle attese? Ovviamente si e le politiche improntate agli sgravi fiscali alla fine si ripercuotono sulle entrate dello Stato.

·       Quali saranno gli interventi necessari per far ripartire l’economia italiana? Le risposte per la Ue sono quelle di puntare tutto su economia green, investimenti tecnologici per accrescere la produttività, robotizzazione degli impianti industriali e ampio ricorso a tecnologie di ultima generazione sotto il ferreo controllo comunitario. La solita furbizia italica per anni ha giocato le proprie carte sull’austerità salariale e sul contenimento della dinamica contrattuale ma all’orizzonte ci sono milioni di lavoratori e lavoratrici in attesa dei rinnovi di numerosi CCNL e alcune grandi aziende hanno già annunciato esuberi che dovranno essere sostenuti con gli ammortizzatori sociali. Non basterà scambiare aumenti con benefit e welfare aziendale, il potere di acquisto di salari e pensioni è stato eroso negli ultimi 40 anni a tal punto da costituire un problema sociale non risolvibile con i soliti accordi concertativi.

Nei prossimi mesi i nodi arriveranno al pettine.

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