L'antisionismo cresce nelle comunità ebraiche
L'antisionismo cresce nelle comunità ebraiche
In questi mesi migliaia di persone sono scese in
piazza in molte città statunitensi contro il genocidio del popolo palestinese,
parliamo di uomini e donne di religione ebraica ma da sempre schierati su
posizioni antisioniste come il gruppo Jewish Voice for Peace (JVP)
Attivisti ebrei e antisionisti a novembre
avevano occupato la Statua della Libertà, chiedendo un cessate il fuoco
immediato e un sondaggio condotto dal Jewish Electorate Institute, quasi tre anni or sono,
evidenziava che quai un quarto degli ebrei americani era attestato su posizioni
nettamente contrarie alla politica di Israele accusandolo di apartheid ai danni
del popolo palestinese. Il 34 per centro degli intervistati parlava di "
trattamento dei palestinesi da parte di Israele simile al razzismo negli Stati
Uniti" e il 33% esprimeva opposizione contro il genocidio ai danni dei
palestinesi. Stando ad alcune fonti statunitensi i numeri, dopo il 7 Ottobre,
degli oppositori di Israele in seno alla comunità ebraica statunitense
sarebbero aumentati.
Gli ebrei americani che si oppongono al genocidio
israeliano del popolo palestinese hanno allacciato rapporti con le comunità
presenti in altri paesi occidentali e perfino nella sionista comunità francese
le voci contro il genocidio non sono mancate arrivando a chiedere
il boicottaggio completo di Israele mentre il Governo Macron vorrebbe
invece mettere fuori legge i boicottaggi. I gruppi ebraici antisionisti sono
colpiti dal boicottaggio delle autorità statali che hanno posto fine ad ogni
forma di aiuto e collaborazione proprio mentre artisti, intellettuali si stanno
attivando per chiedere la fine della guerra a Gaza.
Molti attivisti antisionisti sono figli e nipoti di
deportati nei campi di sterminio nazisti e ci ricordano che sul finire
dell'ottocento le teorie di Theodor Herzl furono ferocemente
avversate da rabbini e comunità ebraiche soprattutto nei paesi dell'Est europeo
prima e dopo la esperienza comunista. In paesi come la Gran Bretagna presero
corpo tra la prima e la seconda guerra mondiale gruppi apertamente
antisionisti ostili a uno stato chiaramente ebraico in Palestina in
quanto contrario "ai principi della democrazia".
Siano sufficienti queste poche considerazioni per
confutare un luogo comune, una sorta di mito da sfatare ossia il sostegno di
tutte le comunità ebraiche allo stato di Israele fermo restando che fu proprio
l' Olocausto nazista a presentare il sionismo come una soluzione
all'antisemitismo sostenuta per altro dai governi occidentali.
L'utilizzo del sionismo in funzione anti araba e per
promuovere il colonialismo da insediamento è stato determinante negli ultimi 75
anni, eppure le azioni di sostengo al BDS, Boicottaggio, Disinvestimento e
Sanzioni contro Israele arrivano dalle comunità ebraiche e da 20 anni a questa
parte sono proprio i giovani ad avere preso coscienza del genocidio con
iniziative intraprese nelle università che si sono guadagnate l'avversione dei
governi occidentali.
Commenti
Posta un commento