Il maccartismo è alle porte....

E' in corso una autentica caccia alle streghe contro docenti e studenti attivi nella lotta al genocidio palestinese e, con il classico copione della propaganda maccartista, si crea confusione ad arte facendo passare ogni critica al sionismo e al colonialismo da insediamento come una sorta di sistematica campagna di odio antisemita. Accade nei campus statunitensi con un sistematico e feroce attacco alla libertà accademica, ai diritti democratici per tacitare ogni opposizione alla guerra e al genocidio.



Gli Usa sono un campo sperimentale non solo per tacitare le opposizioni ma anche per saldare alleanze che un tempo avremmo definito innaturali, quelle che vedono insieme sionisti e reazionari se non dichiaratamente fascisti. 

Nella Commissione della Camera statunitense esponenti repubblicani hanno sostenuto la teoria della cospirazione anti-immigrati e antisemita della Grande Sostituzione,  una teoria non nuova secondo la quale gli Usa devono fronteggiare una invasione interna  da parte di ebrei, immigrati e  gruppi di sinistra con l'obiettivo di  "sostituire i bianchi". 

E gli stessi fautori di queste insane teorie accusano apertamente i campus di ospitare e favorire "l'antisemitismo dilagante" scegliendo di non reprimere le proteste pro-palestinesi.  Questa campagna ha portato alla cacciata da alcune università di studenti e docenti giudicati troppo vicini alla Resistenza palestinese e a quello che definiscono, senza pudore, sostegno al terrorismo internazionale.  Si vogliono tacitare le proteste contro il colonialismo da insediamento e la ideologia sionista causa della cacciata di oltre 700 mila palestinesi dalle loro terre nel 1948 , numeri che nei prossimi anni saranno decisamente superati dopo la carneficina operata nella striscia di Gaza

E secondo il copione maccartista sono già partite indagini a tappeto per schedare e perseguire pericolosi antisemiti. Identici scenari in Italia ove alcuni docenti e giornalisti, magari gli stessi che hanno trasformato i canali televisivi e radiofonici in ring, non operano distinzione alcuna tra antisemitismo e antisionismo sposando la definizione  dell’IHRA, organizzazione intergovernativa incaricata di concentrarsi esclusivamente sulle questioni relative all'Olocausto, per la quale 

"L'antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette verso individui ebrei o non ebrei e/o le loro proprietà, verso le istituzioni della comunità ebraica e le strutture religiose".

Lor signori\e accusano di antisemitismo perfino alcune comunità ebraiche dichiaratamente antisioniste e schierate contro il genocidio del popolo palestinese.

Dagli Usa alla Ue ritroviamo una incessante campagna mediatica che prende di mira le campagne nelle scuole e nelle università contro il genocidio presentandole come rigurgiti antisemiti.

E dalla Columbia University  è partito un feroce attacco alla libertà accademica e ai diritti democratici dichiarando illegittime le sezioni universitarie di Students for Justice in Palestine (SJP) e Jewish Voice for Peace (JVP) dopo iniziative e proteste  del tutto pacifiche ma "non autorizzate".

Citiamo testualmente quanto accade nei campus 

Il 19 gennaio, una grande protesta pacifica pro-palestinese alla Columbia a cui hanno partecipato studenti – compresi studenti ebrei – e docenti è stata attaccata da un'arma chimica "Skunk" da due studenti che erano ex soldati delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), ricoverando in ospedale decine di persone presenti. La puzzola, che puzza come un putrido mix di cadaveri in decomposizione e liquami, è stata usata dall'esercito israeliano sui palestinesi per "controllare la folla". È estremamente difficile togliersi i vestiti e può causare forti nausea e vomito. In risposta, la Columbia ha incolpato le vittime studentesche, definendo la protesta "non autorizzata" e limitandosi a dichiarare che la polizia di New York stava conducendo un'indagine. A quasi due mesi di distanza, la Columbia non ha rilasciato alcuna dichiarazione su ciò che è accaduto durante la protesta o sui risultati delle indagini, e non sono state fatte accuse o arresti. A febbraio, il Barnard College ha vietato tutte le decorazioni del dormitorio sulle porte e sulle finestre delle stanze a seguito di cartelli e striscioni pro-palestinesi diffusi, citando "l'isolamento di coloro che hanno opinioni e convinzioni diverse"

Columbia University latest target in state-led McCarthyite campaign against anti-genocide protests - World Socialist Web Site (wsws.org)

Da mesi sono spiate le attività, social e non, degli studenti universitari statunitensi ad insaputa perfino delle autorità dei campus con una campagna di criminalizzazione di tutte le istanze a favore del popolo palestinese. E sulla scia di quanto avviene negli Usa anche nel nostro paese questa campagna repressiva viene invocata scatenando paure ataviche e presunte minacce alla stabilità interna.


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