PNRR: luci e tante ombre sui nuovi obiettivi

All'ombra della revisione del PNRR  si registra la riduzione delle sanzioni per evasione o omissione contributiva mentre in altri paesi europei si sceglie un approccio diametralmente opposto al contrasto della evasione fiscale potenziando i sistemi di controllo e anche il sistema sanzionatorio e penale contro gli evasori.


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La polemica sterile scatenata dalla Meloni sulle tasse nasconde una realtà ben più complessa ossia l'adesione al classico precetto neo liberista secondo il quale le tassazioni sarebbero un fardello inutile per le famiglie e le imprese.
 
Il fardello ha permesso nel tempo uno stato sociale nel quale curarsi, andare a scuola sono  opportunità reali erga omnes e non solo un privilegio di classe a disposizione di elites. Nella fase attuale capitalista la spinta a contenere le spese sociali è anche riflesso della spinta verso investimenti a massima reddittività.
 
L’Italia, su spinta Ue, vuole stimolare il mercato delle nuove tecnologie industriali e della connettività digitale, tuttavia la filiera hi-tech, in sé, n viene presa in considerazione solo in termini marginali con la conseguenza che proprio la strategia italiana per la digitalizzazione sarà dipendente dallo sviluppo di una filiera europea per l’industria 4.0, sviluppo che si poggia sul paese guida ossia la Germania.
 
La maggiore spesa corrente è per lo più connessa a spese per redditi da lavoro e di funzionamento, derivanti principalmente dalla  Struttura di missione per il PNRR, da nuove strutture di supporto per i Commissari straordinari e da assunzioni per rafforzare la capacità amministrativa
 
Aumenta l'importo dei progetti definanziati, ci sono riduzioni di spese a  mero sfavore dei Comuni (meno 1,8 mld) e delle AC/Ministeri ( meno 1,8 mld)
 
Le risorse a oggi erogate (comprensive degli anticipi) ammontano complessivamente a 101,9 miliardi, ammontare superiore rispetto al profilo finanziario di spesa previsto
 
Il Governo dal canto suo replica:  «rimane un problema, ma ci stiamo lavorando e nei prossimi mesi si avranno risultati».
 
Merita di essere letto con attenzione l'ultimo report dell’Ufficio parlamentare di bilancio, spesa raddoppiata nel 2024 rispetto al 2023 ( 21,8 miliardi spesi  tuttavia rispetto ai 33, 8 previsti)  per arrivare a 57,9 miliardi nel 2025 e a 49,6 nel 2026.
 
Vedremo se queste previsioni saranno rispettate o riviste come già avvenuto in questi anni e se gli interventi definanziati saranno coperti da un futuro decreto ministeriale a copertura degli stessi. Ma ancora una volta le cause dei ritardi vengono imputate alle inefficienze della macchina amministrativa senza menzionare i 9 anni di blocco delle assunzioni, i mancati finanziamenti agli enti locali...
 
E in ogni caso non sarà una passeggiata raggiungere gli obiettivi previsti dalla riscrittura del Piano, parliamo dei 2,9 miliardi di contributi assicurati dalla Ue con il Repower.
 
Ma quali sono i progetti de finanziati? Lo spiega il Sole 24 ore Enti locali:  900 milioni per l’Alta Velocità ferroviaria Verona-Brennero, 500 milioni per il fotovoltaico e l’industria eolica, 300 milioni per bus elettrici e 700 per la promozione di impianti innovativi per l’energia. 
 
Da aggiungere  i fondi destinati ai borghi e ad altre opere contro il dissesto idrogeologico, alle opere dell’edilizia sanitaria, ai piccoli Enti locali e alle Province 

Tutti interventi giudicati 3 anni fa prioritari per la Ue e successivamente rivisti e depotenziati per le infauste conseguenza della guerra sulla economia Ue che hanno portato alla parziale riscrittura del PNRR



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