Ma il sindacato ha mai il beneficio del dubbio?
Ma il sindacato ha mai il beneficio del dubbio?
Avremmo preferito parlarne in assemblea ma visto che Cgil ci chiama in
causa e senza per altro menzionarci vogliamo essere espliciti e trasparenti con
colleghi\e,
Nei giorni scorsi la Cub ha inviato alla parte pubblica, ai sindacati e al
personale un approfondimento analitico su progressioni verticali in deroga e
progressioni orizzontali. Chi non lo avesse letto vada sul nostro blog a questo
indirizzo: http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2024/03/progressioni-verticali-in-deroga-e.html
Che cosa è accaduto? In Rsu abbiamo licenziato un testo
salvo poi sottoporre a tanti dipendenti la proposta come il sindacato dovrebbe
fare ossia non chiamare al confronto su testi già definitivi ma quando le
trattative sono ancora in corso e certe posizioni possono anche essere cambiate
se ci accorgiamo di avere sbagliato alcune valutazioni come è accaduto a buona
parte dei nostri delegati.
Ma prima di ogni altra considerazione è necessaria una premessa: Il
sindacato pensa di avere ragione a prescindere? Perché i nostri salari da fame
sono conseguenza della cancellazione della scala mobile e dell’introduzione del
codice Ipca che ha determinato rinnovi contrattuali inferiori al potere di
acquisto. Sarebbe sufficiente questo fatto per rimetterci tutti in discussione,
firmatari di contratto e non (come la Cub). Detto cio’ esiste un contratto che
può essere interpretato in tanti modi, li scrivono apposta in modo sibillino
per lasciare alle amministrazioni locali ampi, ed eccessivi spazi di manovra.
E’ il caso delle progressioni verticali in deroga che affidano al
confronto una materia da anni fuori da ogni trattativa sindacale. Le
progressioni in deroga necessitano di un regolamento da approvare in sede
locale con il confronto che dura 30 giorni. Noi abbiamo detto al tavolo di trattativa
che non firmeremo comunque il regolamento perché in un caso e nell’altro
sfavoriremmo dei dipendenti, sia applicando il riferimento all’area sia al solo
profilo.
Nel primo caso renderemmo giustizia (e le norme ci conforterebbero in tal
senso per quanto confuse siano) a chi ha cambiato profilo magari per sopraggiunte
inabilità.
C’è da dire che perfino l’Amministrazione
si è dimostrata più lungimirante del sindacato indicando un punteggio dell’area
leggermente inferiore a quello assegnato al profilo, una sorta di compromesso anche
per evitare ricorsi legali.
Nel secondo caso, facendo riferimento al solo profilo, sarebbero invece
avvantaggiati colleghi\e rimasti a svolgere lo stesso lavoro, in base al
profilo appunto, dal momento dell’assunzione ai nostri giorni.
Il sindacato, eccetto la Cub, è rimasto sulle proprie posizioni
Teniamo conto poi che il contratto prevede la esclusione degli autisti
dalle progressioni verticali in deroga non essendoci, nella vecchia fascia C,
il profilo da autista. Lo dice il contratto ma questa iniquità di trattamento
parrebbe non crea alcun beneficio di dubbio nel sindacato
Chiudiamo sulle progressioni orizzontali
Come sapete si assegnano 100 punti, 80 in base alla valutazione (che
sappiamo quanto possa essere discrezionale e ingiusta in alcune direzioni) e 20
in base alla anzianità di profilo. Le orizzontali, oggi differenziali
economici, sono state pensate per favorire il personale con maggiore anzianità
di servizio ma in un Ente, come il nostro, nel quale tanti\e sono i giovani
assunti negli ultimi anni, questo meccanismo
preclude loro un miglioramento economico.
E allora, forse, sarebbe anche il caso di rivedere il decentrato?
Questi sono i fatti, noi continuiamo a coltivare democrazia e il beneficio
del dubbio ….ma gli altri?
Sindacato di base Cub Comune di Pisa
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