La cacciata di Assad e una guerra annunciata
Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre la Siria è stata a lungo bombardata dall'esercito Usa come si evince dal comunicato ufficiale diffuso
Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) hanno condotto dozzine di attacchi aerei di precisione contro noti campi e agenti dell'ISIS nella Siria centrale, l'8 dicembre.
Gli attacchi contro i leader, gli agenti e i campi dell'ISIS sono stati condotti come parte della missione in corso per distruggere, degradare e sconfiggere l'ISIS, al fine di impedire al gruppo terroristico di condurre operazioni esterne e per garantire che l'ISIS non cerchi di approfittare dell'attuale situazione per ricostituirsi nella Siria centrale.
L'operazione colpì oltre 75 obiettivi utilizzando più risorse dell'US Air Force, tra cui B-52, F-15 e A-10.
Le valutazioni dei danni in battaglia sono in corso e non ci sono indicazioni di vittime civili.
Il CENTCOM, insieme agli alleati e ai partner nella regione, continuerà a svolgere operazioni per degradare le capacità operative dell'ISIS anche durante questo periodo dinamico in Siria.
"Non ci dovrebbero essere dubbi: non permetteremo all'ISIS di ricostituirsi e di trarre vantaggio dall'attuale situazione in Siria", ha detto il generale Michael Erik Kurilla, "Tutte le organizzazioni in Siria dovrebbero sapere che le riterremo responsabili se collaborano o sostengono l'ISIS in qualsiasi modo".
Fino a pochi giorni prima non c'era traccia dell'Isis in Siria ?
Assad è fuggito in Russia dove a lui e al suo entourage è stato offerto asilo, la Russia aveva deciso di sospendere l'aiuto militare ed economico alla Siria e nell'arco di poche ore l'esercito locale si è arreso senza combattere, eccetto i primi 4\5 giorni, arretrando verso il Sud e lasciando ingenti quantitativi di armi nelle mani del nemico.
Un attacco premeditato e costruito da tempo, l'accordo sul Libano è servito a Israele per continuare a bombardare la striscia di Gaza e il sud del Libano, più che vittoria della Resistenza, come frettolosamente descritto da alcuni, eravamo davanti a una resa che faceva entrare il conflitto in una nuova fase.
Come è stata possibile la sconfitta in dieci giorni della Siria? Intanto è venuto meno il sostegno di ampi settori della società che avevano per decenni sostenuto gli Assad, si sono venduti anima e corpo all'Occidente, il ritiro della Russia, il mancato intervento dell'Iran hanno poi avuto un ruolo determinante.
I vincitori sono sicuramente la Turchia che ha appoggiato e preparato l'offensiva militare sotto lo sguardo compiacente israeliano e statunitense. I curdi del YPP-SDF potrebbero essere presto le prossime vittime di questa offensiva militare controllando un'area del paese ricca di petrolio. In questi giorni l'esercito israeliano ha ripreso il controllo di aree territoriali siriane al fine di "stabilire una zona di sicurezza libera da armi strategiche pesanti e infrastrutture che potrebbero minacciare Israele" mentre dava il via a nuovi progetti di insediamento coloniali.
L'Iran aveva avvisato Assad due mesi fa che HTS si stava preparando a una operazione militare in grande spolvero ma la Siria ha preferito prendere per buone le rassicurazioni turche. Assad non ha chiesto assistenza militare all'Iran, dopo la rapida caduta di Aleppo era del tutto palese la imminente sconfitta militare che è arrivata dopo giorni di arretramenti delle truppe senza opporre alcuna resistenza.
Quali saranno gli scenari futuri?
Vista la grande confusione e incertezza è preferibile non addentrarci nella descrizione di possibili scenari che potrebbero essere smentiti velocemente.
"Resistenza islamica in Siria" nei prossimi mesi con il sostegno dell'Iran e del mondo scita.
La dislocazione di avamposti militari Usa e Nato e israeliani in territorio siriano.
Una nuova escalation militare , questa volta contro l'Iran.
Il rafforzamento del ruolo della Turchia
Il benestare dei paesi arabi, ma anche della Ue, come si evince anche da rapporti ufficiali
una dichiarazione congiunta rilasciata prima della caduta di Damasco dai membri di Astana e dai ministri degli Esteri di Qatar, Arabia Saudita, Giordania, Egitto e Iraq, hanno esortato a porre fine ai combattimenti e hanno espresso il loro sostegno agli sforzi guidati dalle Nazioni Unite per raggiungere una soluzione politica alla crisi siriana, sulla base della risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza
La possibilità che settori militari pro-SAA/pro-Assad all'interno della Siria possano riprendersi parte del territorio specie dove sono concentrati gli alawiti e i sunniti di classe superiore che hanno tratto indubbi vantaggi economici dai decenni di governo degli Assad.
In Egitto i militari si sono ripresi il potere dopo la cacciata di Mubarak e in Libia parte del paese è controllata dall'Esercito nazionale libico (LNA) guidato dal generale Haftar, ex ufficiale dell'esercito di Muammar Gheddafi, la frammentazione dell'entità nazionale siriana potrebbe quindi essere una soluzione comoda a tutti i paesi che questa dissoluzione hanno costruito ad arte.
HTS deve ancora dimostrare di essere capace di governare e amministrare il paese anche dalle minacce esterne, turche ed israeliane in primis. Il paese è oggi dilaniato e in condizioni economiche preoccupanti, la emergenza umanitaria e alimentare è alle porte.
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