150 assassini sul lavoro
Sempre morti sul lavoro
OGGI VENERDÌ 21 FEBBRAIO ALLE ORE 20.45 I MORTI SUL LAVORO SONO SALITI A QUOTA 150 DA INIZIO ANNO 2020
👷👷👷👷👷👷👷👷👷👷👷👷👷👷👷
Il lavoratore non è una macchina di proprietà del padrone 150 morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno.
Si continua a morire sul lavoro, continuano gli infortuni e le malattie contratti nei luoghi di lavoro.
Non bastano il cordoglio e la solidarietà, non è sufficiente la filiera della sicurezza nei luoghi di lavoro che alla fine piega gli stessi rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza a sposare le logiche e gli interessi dei datori trasformando un ruolo sindacale da conflittuale a collaborativo.
È tempo di rimettere al centro la salute e la sicurezza a partire dagli orari di lavoro, dalla cancellazione delle deroghe ai contratti nazionali, dalla adozione di un sistema sanzionatorio serio ed efficace contro le inadempienze padronali. È tempo di rimettere la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario al centro delle nostre rivendicazioni al pari di una riduzione dell'età pensionabile (senza ch decurtazione dell'assegno previdenziale) ampliando la lista dei lavori usuranti.
OGGI VENERDÌ 21 FEBBRAIO ALLE ORE 20.45 I MORTI SUL LAVORO SONO SALITI A QUOTA 150 DA INIZIO ANNO 2020
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Il lavoratore non è una macchina di proprietà del padrone 150 morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno.
Si continua a morire sul lavoro, continuano gli infortuni e le malattie contratti nei luoghi di lavoro.
Non bastano il cordoglio e la solidarietà, non è sufficiente la filiera della sicurezza nei luoghi di lavoro che alla fine piega gli stessi rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza a sposare le logiche e gli interessi dei datori trasformando un ruolo sindacale da conflittuale a collaborativo.
È tempo di rimettere al centro la salute e la sicurezza a partire dagli orari di lavoro, dalla cancellazione delle deroghe ai contratti nazionali, dalla adozione di un sistema sanzionatorio serio ed efficace contro le inadempienze padronali. È tempo di rimettere la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario al centro delle nostre rivendicazioni al pari di una riduzione dell'età pensionabile (senza ch decurtazione dell'assegno previdenziale) ampliando la lista dei lavori usuranti.
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