Solidarietà ad Eric Gobetti. La storia manipolata tra omissioni e falsità storiche
Eric Gobetti è uno storico, si occupa di seconda guerra mondiale e di Fascismo, ha studiato a lungo l'occupazione militare italiana, in epoca fascista, dei Balcani, al suo attivo decine di articoli e svariate pubblicazioni, perfino documentari. Gobetti ha documentato con anni di ricerca le stragi nazifascite nei Balcani e la occupazione dell'esercito italiano di quei territori.
Nei giorni scorsa Eric ha accusato la vulgata istituzionale e mediatica sulle foibe, non ha avuto peli sulla lingua nel dichiarare che la ricerca storica è stata letteralmente soppiantata da fake news di marca fascista. Rifiutando , e noi con lui, l'accusa di negazionismo storico sulle foibe (i negazionisti sono coloro che negano la esistenza dei campi di sterminio nazisti ma oggi vengono accusati di negazionismo quanti documentano una storia diversa sulle foibe da quella proveniente dai giornali e dagli storici di destra), lo storico si è attirato invettive e minaccia di ogni genere. A lui va la nostra solidarietà e la stima per lo storico e l'intellettuale che fa ricerca senza subire intimidazioni.
Per saperne di piu' rinviamo a una intervista rilasciata da Gobetti
https://www.globalist.it/storia/2020/02/08/lo-storico-gobetti-foibe-media-e-istituzioni-ripetono-slogan-e-fake-news-dei-neofascisti-2052740.html
A seguire una breve dichiarazione di Gobetti
Io sono uno storico e mi occupo di storia della IIWW e Jugoslavia. In
questi giorni sono vittima in di un tentativo di intimidazione da parte
di gruppi neofascisti..... Mi
vogliono impedire di parlare di foibe e esodo in occasione del Giorno
del Ricordo e mi accusano di Negazionismo
-ormai da tempo gli storici che raccontano onestamente la storia di queste terre vengono accusati di negazionismo
-chi contestualizza il dramma delle foibe con un racconto più generale viene bollato con l'accusa infamante di negazionista, un termine usato fino ad ora solo in relazione alla Shoah, contribuendo quindi ad assimilare le foibe alla Shoah, come ha fatto Salvini lo scorso anno a Basovizza.
-il problema non sono i neofascisti ma le istituzioni pubbliche, comuni, regioni, scuole, fino a ministri e presidenti. Si sta costruendo una “verità di stato”, fatta di slogan e cifre intoccabili, dalla quale non ci si può discostare, o si corre il rischio di venire accusati di negazionismo
-il problema è che, oltre ad essere falsa, tale versione propagandistica coincide con la propaganda neofascista. In pratica in questa ricostruzione non vengono solo assimilati i crimini fascisti e comunisti, come fatto recentemente dall'UE: vengono negati i crimini fascisti e accusati solo i comunisti. In pratica, ignorando i crimini del fascismo precedenti alle foibe, i fascisti risultano solo vittime innocenti della barbarie slava e comunista. Si contribuisce così a raccontare una storia falsa ma anche a suscitare nuovo odio verso i popoli slavi, stranieri che avrebbero ucciso gli italiani per sadismo innato.
-In questo modo si sta costruendo una giornata dell'orgoglio fascista, assimilata al giorno della memoria e dunque alla vicenda della Shoah, ma contrapposta al 25 aprile, che invece sta diventando sempre più una giornata “divisiva”: non più la festa per la liberazione ma la festa dei partigiani e quindi dei comunisti
-qui non sono sotto attacco io, e nemmeno solo il mestiere dello storico o la verità storica. Qui è sotto attacco la democrazia, perché questo meccanismo porta a disconoscere la liberazione dal fascismo come episodio fondante dello stato italiano, a vantaggio di un giorno percepito come vera festa “della nazione”, ma di una nazione sostanzialmente fascista
-bisogna fermare questo meccanismo, provare a inceppare la macchina dell'ignoranza e dell'odio, continuare a parlare, a raccontare, sollevare l'oblio sui crimini di guerra fascisti e difendere la memoria della resistenza e di tutti quegli uomini e donne che hanno dato la vita per liberare l'Europa del mostro del Nazismo
Nei giorni scorsa Eric ha accusato la vulgata istituzionale e mediatica sulle foibe, non ha avuto peli sulla lingua nel dichiarare che la ricerca storica è stata letteralmente soppiantata da fake news di marca fascista. Rifiutando , e noi con lui, l'accusa di negazionismo storico sulle foibe (i negazionisti sono coloro che negano la esistenza dei campi di sterminio nazisti ma oggi vengono accusati di negazionismo quanti documentano una storia diversa sulle foibe da quella proveniente dai giornali e dagli storici di destra), lo storico si è attirato invettive e minaccia di ogni genere. A lui va la nostra solidarietà e la stima per lo storico e l'intellettuale che fa ricerca senza subire intimidazioni.
Per saperne di piu' rinviamo a una intervista rilasciata da Gobetti
https://www.globalist.it/storia/2020/02/08/lo-storico-gobetti-foibe-media-e-istituzioni-ripetono-slogan-e-fake-news-dei-neofascisti-2052740.html
A seguire una breve dichiarazione di Gobetti
-ormai da tempo gli storici che raccontano onestamente la storia di queste terre vengono accusati di negazionismo
-chi contestualizza il dramma delle foibe con un racconto più generale viene bollato con l'accusa infamante di negazionista, un termine usato fino ad ora solo in relazione alla Shoah, contribuendo quindi ad assimilare le foibe alla Shoah, come ha fatto Salvini lo scorso anno a Basovizza.
-il problema non sono i neofascisti ma le istituzioni pubbliche, comuni, regioni, scuole, fino a ministri e presidenti. Si sta costruendo una “verità di stato”, fatta di slogan e cifre intoccabili, dalla quale non ci si può discostare, o si corre il rischio di venire accusati di negazionismo
-il problema è che, oltre ad essere falsa, tale versione propagandistica coincide con la propaganda neofascista. In pratica in questa ricostruzione non vengono solo assimilati i crimini fascisti e comunisti, come fatto recentemente dall'UE: vengono negati i crimini fascisti e accusati solo i comunisti. In pratica, ignorando i crimini del fascismo precedenti alle foibe, i fascisti risultano solo vittime innocenti della barbarie slava e comunista. Si contribuisce così a raccontare una storia falsa ma anche a suscitare nuovo odio verso i popoli slavi, stranieri che avrebbero ucciso gli italiani per sadismo innato.
-In questo modo si sta costruendo una giornata dell'orgoglio fascista, assimilata al giorno della memoria e dunque alla vicenda della Shoah, ma contrapposta al 25 aprile, che invece sta diventando sempre più una giornata “divisiva”: non più la festa per la liberazione ma la festa dei partigiani e quindi dei comunisti
-qui non sono sotto attacco io, e nemmeno solo il mestiere dello storico o la verità storica. Qui è sotto attacco la democrazia, perché questo meccanismo porta a disconoscere la liberazione dal fascismo come episodio fondante dello stato italiano, a vantaggio di un giorno percepito come vera festa “della nazione”, ma di una nazione sostanzialmente fascista
-bisogna fermare questo meccanismo, provare a inceppare la macchina dell'ignoranza e dell'odio, continuare a parlare, a raccontare, sollevare l'oblio sui crimini di guerra fascisti e difendere la memoria della resistenza e di tutti quegli uomini e donne che hanno dato la vita per liberare l'Europa del mostro del Nazismo
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