Perchè la spesa assistenziale cresce ?

La spesa assistenziale sarebbe cresciuta nel decennio di oltre 4 punti percentuali stando ai dati de Il Sole 24 Ore, spesa in aumento nel 2019 dopo un paio di anni di flessione. Siamo certi che sul banco degli imputati metteranno quota 100 e l'anticipo pensionistico e le misure di sostegno al reddito.

La spesa cosiddetta assistenziale aumenterebbe molto piu' del Pil e della spesa previdenziale
, la differenza sta nel fatto che la spesa previdenziale parte dai versamenti dei lavoratori per il pagamento delle pensioni, quella assistenziale include  gli assegni mensili di invalidità, le indennità di disoccupazione e il reddito di cittadinanza.

Qualche riflessione sorge spontanea a partire dal fatto che il numero degli occupati è in calo e ancor di piu' le ore lavorate dalle quali poi dipende la natura full time dei contratti e il peso dei versamenti all'Inps.

Ma se i Governi succedutisi hanno focalizzato attenzione verso le misure assistenziali, un termine che potrebbe essere fuorviante se mal utilizzato, vuol dire che la crescente povertà ha indotto a trovare misure di sostegno alle famiglie in assenza di presupposti per il rilancio della produzione e per la creazione di nuovi posti di lavoro con retribuzioni dignitose e adeguate al costo della vita.

Altro aspetto da considerare è legato all'invecchiamento della popolazione e al fatto che i nati nel boom economico sono ormai arrivati alle soglie della pensione, quindi è del tutto ragionevole pensare ad un aumento della spesa previdenziale.

Se poi guardiamo al Pil, statisticamente l'aumento delle pensioni è in linea con i dati dell'inflazione, quindi la spesa previdenziale non risulta negli ultimi anni in aumento, effetto non solo della Fornero ma anche del sistema di calcolo contributivo che ridurrà visibilmente gli assegni e i costi a carico dell'Inps.

Fermo restando che dividere spesa previdenziale e assistenziale sarebbe un obiettivo condiviso, il ragionamento da fare è sulla natura delle prestazioni assistenziali e sull'invecchiamento della popolazione, sui servizi pubblici erogati agli anziani, sul supporto destinato alle famiglie, questioni attinenti al modello di welfare che il nostro paese intende costruire visto che quello fino ad oggi vigente è stato azzoppato da tagli e inclusioni legislative, mai sovvenzionato in maniera adeguata ai bisogni effettivi della popolazione.

Il nodo previdenziale (con le pensioni da fame in arrivo) e quello assistenziale (con la necessità di misure di sostegno al reddito e alle famiglie a rischio di povertà) imporrebbero ragionamenti seri che non siano quelli della detassazione ma piuttosto di far pagare di piu' a chi possiede capitali finanziari e ricchezze maggiori.

E' una questione dirimente che riguarda tutti\e, sindacati in primis, a meno di non volere subire decisioni calate dall'alto e dettate dalla riduzione di spesa statale con aiuti e aiutini alle imprese che nel frattempo investono ben poco nell'innovazione, nelle tecnologie, nell'occupazione.

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