I meccanismi deleteri che affondano salari e servizi pubblici. La spesa sostenibile negli enti locali

Ammettiamolo una volta per tutte: le normative imposte agli enti locali in materia di spesa di personale sono costruite ad arte per mantenere bassi i salari pubblici , quindi analogo discorso vale per la sanità .
L'ultima incognita riguarda la spesa di personale o meglio le modalità di calcolo per restare dentro i tetti di spesa imposti agli Enti locali, se consideriamo dentro questo limite anche i rinnovi contrattuali oppure no.

Proviamo a spiegarci meglio: se il riferimento di spesa è quello dell'anno 2017, i rinnovi contrattuali successivi che, per quanto comportino aumenti irrisori determinano aumento di spesa, saranno inclusi od esclusi dal tetto? Parliamo non solo del contratto scaduto a fine 2018 e non ancora rinnovato dopo 14 mesi ma di quello precedente, il 2016\8, che arrivava dopo quasi 9 anni di blocco della contrattazione.

Questa è la prima insidia che rischia, tanto per cambiare, di ripercuotersi negativamente sul potere di acquisto salariale.

Ma le cattive notizie non finiscono qui, infatti è stato eliminato il concetto di dotazione organica , quel meccanismo che almeno permetteva almeno di sapere quanti posti di lavoro mancavano per ciascuna figura professionale dell'Ente.  Con il piano di fabbisogno, i piani occupazionali possono ridisegnare le dotazioni organiche senza alcun confronto con il passato, senza parametri oggettivi che permettano di capire i posti di lavoro realmente mancanti.

A sua volta hanno anche eliminato il vecchio turn over sostituito dai cosiddetti spazi assunzionali costruiti sul rapporto tra entrate stabili e spese di personale , spese sulle quali potranno incidere i rinnovi contrattuali.

E quindi? Saremo due volte penalizzati, da una parte con meno assunzioni, dall'altra con una continua flessione del potere di acquisto. Il decreto Crescita poi ha portato ulteriori modifiche dividendo i comuni in base al rapporto tra entrate e spese di personale, se nelle spese includiamo anche i rinnovi contrattuali è evidente che i margini di assunzione, e di spesa, saranno decisamente al ribasso.

Se un rinnovo arriverà, e dovrebbe arrivare, i lavoratori rischiano di pagarlo sulla loro pelle, pochi soldi in cambio di aumento di responsabilità e dei carichi di lavoro perchè gli Enti locali vedranno ridotta la loro facoltà di spesa.

E in attesa di un decreto attuativo, o circolare che sia, comprendiamo come i meccanismi che regolano la spesa degli Enti siano stati costruiti ad arte per ridurre personale e spese complessive.

Un pasticciaccio che alla fine si ripercuote negativamente anche sui cittadini che pagano le tasse  e dovrebbero, in teoria, ricevere servizi qualitativamente e quantitativamente migliori.

E' evidente che il ruolo Sindacale dovrebbe essere ben altro, non quello di subire normative e regole pensate per contrarre organici e salario ma una iniziativa seria e duratura atta a rimettere in discussione questi meccanismi deleteri per il potere di acquisto, per la vita degli Enti locali e per la stessa credibilità dei servizi pubblici.

Ma ad oggi silenzio assoluto sui rinnovi contrattuali e su questi meccanismi affidati a pochi esperti che metteranno le loro conoscenze al servizio di chi continuerà a contrarre la spesa 

Anche in questo modo si delegittimano i servizi pubblici, altro che premi per gli Enti virtuosi.



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