La mattanza dei progetti sociali all'ombra della società della salute

a seguire la riflessione del Sindacato Generale di Base inviata ai giornali e, tanto per cambiare, non pubblicata

Siamo venuti in possesso della documentazione relativa  al progetto Open space e possiamo dire che la Giunta Conti, al momento di decretare la chiusura di SpazioBono, ha commesso un grave errore sottovalutandone il contributo per quella fascia di età costituita da giovani, adolescenti e preadoloscenti verso la quale non esiste alcuna attenzione reale.

Di fatto a Pisa non ci sono piu' spazi liberi dove svolgere attività, o ci si affida a partiti, sindacati e parrocchie oppure gli spazi sono sempre e solo a pagamento.

Forse il punto di partenza di una riflessione dovrebbe riguardare  i progetti sociali e la riduzione del danno e qui bisogna intenderci perchè' scambiarne la funzione con interventi di altra natura sarebbe un grave errore da cui scaturirebbero frettolose conclusioni, quelle conclusioni che hanno appunto portato alla  chiusura di Spaziobono.

Forse sarà il caso di ricordare che in questo Spazio si sono trovati in molti, dai commercianti del quartiere agli studenti medi (anche diverse scuole all'interno di progetti ), da Libera ad associazioni svariati che vanno dalla poesia alla fotografia, dalla pittura alla scrittura senza dimenticare il supporto reso nelle ore serali e notturne a tanti giovani.

Esiste una ampia documentazione, anche fotografica, ad attestare la ampia partecipazione a iniziative ed eventi a conferma che questo spazio, da qualche assessore confuso con uno dei tanti locali della zona, ha svolto una funzione sociale ed aggregativa importante, attraversato da decine di associazioni e realtà, da centinaia, anzi migliaia nell'arco di un anno, di cittadini\e che non si sono limitate al ruolo di utenti partecipando direttamente alla personalizzazione dello spazio.

A questo punto, dopo la chiusura di Spaziobono ci chiediamo cosa ne sarà di tanti altri progetti analoghi , di spazi e realtà ubicati nei quartieri popolari. La nostra paura, fondata, è che la Giunta Conti voglia procedere con la chiusura di tanti progetti da sostituire con altri di impronta sicuritaria ma assai lontani dal sociale escludendo la partecipazione attiva dei soggetti sociali per i quali questi percorsi sono stati pensati e costruiti. 

La partecipazione attiva e il diretto coinvolgimento sono indispensabili per i progetti sociali, senza questi presupposti non esiste futuro con l'affermarsi di logiche perdenti come quelle dell'utenza passiva e colpevolizzata con scarse possibilità di crescita e di integrazione. Per queste ragioni crediamo indispensabile aprire un confronto vero tra tutti i soggetti e le realtà interessate, la logica del profilo basso o peggio ancora dello struzzo non sarà utile a salvaguardare i posti di lavoro e le progettualità sociali cosi' come il silenzio verso i processi in atto. Iniziamo a parlarne partendo dai numeri effettivi giusto per confutare la vulgata secondo la quale certi progetti non avrebbero seguito e quindi rappresenterebbero solo una fonte di spesa inutile.


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