Cantiere pensioni: inizia la farsa?

Gli incontri tra Sindacati e Governi sono già iniziati e del resto, come  per i tavoli sul rinnovo di tanti contratti, noi comuni mortali  sappiamo poco o nulla, il "minimo sindacale" appreso per lo piu' dai giornali e quasi mai dalle fonti dirette.

Mentre in Francia la mobilitazione contro la riforma delle pensioni continua  con milioni di uomini e donne in piazza che non si accontentano del ritiro dell' aumento dell'età pensionabile (consapevoli che la Riforma previdneziale del Governo ha anche altri contenuti altrettanto pericolosi), in Italia i sindacati sono ai tavoli di trattativa, al momento è appena iniziata la fase di confronto ma già sappiamo che la prima decisione riguarderà la soppressione della quota 100 relativa all'anticipo pensionistico.

Il Governo non è unito, c'è chi vuole da subito chiudere la quota 100 e quanti invece vogliono portarla al compimento dei tre anni, chi invoca maggiore spazio per la previdenza complementare , i fondi pensione legati ai contratti nazionali, e quanti invece vorrebbero dare maggiore risalto alla previdenza privata tout cort.

In ogni caso la discussione in corso non tiene conto dei problemi reali ossia del fatto che i pensionati di domani, anche tra 5\6 anni, non avranno piu' il dubbio da sciogliere relativo all'uscita dal lavoro con decurtazioni del futuro assegno previdenziale, quei pensionati saranno costretti a restare al lavoro perchè la loro pensione sarà cosi' bassa da costringerli a restare in produzione nonostante l'età, le precarie condizioni di salute, lo stress accumulato.

Le uscite anticipate, vincolate al calcolo dei contributi solo in base ai contributi versati, non rappresentano un problema, il vero problema è invece quel sistema contributivo che condanna a versamenti troppo bassi che determineranno importi ridicoli dell'assegno previdenziale del futuro.

La discussione attorno al requisito anagrafico per l'uscita dal lavoro è quindi fuorviante, serve invece una inversione di rotta rispetto al sistema di calcolo delle pensioni giusto per non trovarsi dopo il lavoratore indebitato una nuova figura, quella del pensionato povero e malato sulle spalle del contribuente, quel pensionato che ha lavorato tanto senza garanzia alcuna per una vecchia dignitosa.  Per questo il problema non è la quota 100 ma il sistema contributivo!

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