Missilini, Missiloni: Risiko col botto? Parliamo di guerra.... per contrastarla
A seguire un intervento di Stefano battaglia volutamente didascalico sugli eventi delle ultime settimane. Confutare i luoghi comuni, aprire la discussione, non fermarsi agli slogans, la guerra ci riguarda tutti\e.
Verso il 25 Gennaio, giornata di mobilitazione con presidio al mattino davanti alla base militare di Camp Darby
Verso il 25 Gennaio, giornata di mobilitazione con presidio al mattino davanti alla base militare di Camp Darby
La crisi internazionale
che stiamo vivendo fa perno su avvenimenti recenti. In particolare:
- I bombardamenti occidentali (USA & Friends) su cinque basi delle forze militari irachene e iraniane che combattono i cosiddetti terroristi islamici, in Siria ed Iraq (29 Dicembre 2019);
- L'assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani (comandante delle forze Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica), del comandante Abu Mahdi al-Muhandis (vicecomandante delle Forze di Mobilitazione Popolare-PMU e fondatore di Kataeb Hezbollah) e del loro seguito, all'aeroporto civile internazionale di Baghdad (USA & Friends) (03 Gennaio 2020);
- La risposta iraniana con il bombardamento missilistico di due basi USA in Iraq (08 Gennaio 2020).
La faccia più recente
del conflitto in Medio Oriente ci presenta quindi USA e Iran come
principali avversari. Il Medio Oriente è il terreno di scontro fra
potenti blocchi. L'Iran è il peso massimo dell'alleanza di paesi e
movimenti politici caratterizzati dallo sciismo: Iran, Siria, Iraq,
Yemen, Libano, Hezbollah, milizie afghane. Ad essa si contrappongono
Stati Uniti d'America, Gran Bretagna, Francia, Germania, Israele e
una lunga lista di alleati occidentali tra cui non pochi paesi arabi,
come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Gli USA occupano l'Iraq
dal 2003. In questa parte di mondo c'è tantissimo petrolio e gas, ma
anche passaggi obbligati per le maggiori vie commerciali del pianeta,
per terra e per mare.
La questione
mediorientale è un treno impressionante di eventi negli anni che
li rende molto difficili da interpretare. Soprattutto, ci viene
presentato come sostanzialmente inspiegabile, irrazionale. E
soprattutto non si distingue tra i soggetti in questione, le
loro scelte, azioni, responsabilità. Come se si trattasse di una
simpatica rissa fra ubriachi.
Ci siamo improvvisamente
trovati davanti alla possibilità di una guerra importante, fra USA e
Iran, che può molto facilmente diventare planetaria e di totale e
mutua autodistruzione.
Cosa stia avvenendo non è
per niente chiaro persino agli stessi protagonisti diretti di questo
potenziale conflitto. Il mondo per come lo conoscevamo si sta
profondamente trasformando. Si è già trasformato. Forze colossali
si fronteggiano per determinarlo e questa a cui assistiamo sembra
essere una puntata decisiva. Chi segna a questo giro, amministra la
classifica per un po'.
Forse l'Occidente (molto
più USA che Friends) cerca di acquisire tempo contro
la realizzazione della nuova Via della Seta cinese di cui l'Iran
rappresenta un punto cardinale? [Manlio Dinucci]
Forse USA e Iran, paesi politicamente profondamente divisi al loro
interno, stanno in realtà cercando di trattare? [Thierry Meyssan ]
Il mistero si infittisce
e il maggiordomo è andato a comprare le sigarette.
Intanto quasi tutta la
popolazione mondiale a cui interessa pace, prosperità, stabilità,
subisce questo avventurismo.
Se di guerra-sul-serio si
tratterà, non sarà una faccenda per protagonisti a noi lontani.
Guerra significa morti, gente ammazzata, parecchia. Principalmente
civili, come sempre. Significa catastrofi ambientali. Significa
colpire immediatamente i mercati energetici (petrolio, gas) e nel
nostro mondo attuale e nella sua iperinterconnessa economia, cambiare
tutti i prezzi. Si, anche di quello che compriamo sotto casa.
Significa pietre che piovono sul lavoro. Significa ricchezze (nostre)
spostate sul mercato bellico e sottratte a ciò di cui abbiamo
bisogno: istruzione, sanità, infrastrutture, ambiente e così via.
Vogliamo fare qualcosa?
Possiamo provare a
parlarne? Ad agire contro questi temporali all'orizzonte? A non
accettare passivamente l'ennesimo fato che stanno premurosamente
confezionando per noi?
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