Sanità: i medici al lavoro fino a 70 anni. E' questa la tutela della salute?

Sindacati di categoria e associazioni a difesa dei cittadini da tempo hanno denunciato la carenza di personale in sanità, mancano migliaia di medici , oss e infermieri, tecnici di laboratorio, una carenza nota che avrebbe dovuto indurre gli ultimi tre Governi ad adoperarsi per bandire concorsi e restituire dignità e credibilità al Sistema sanitario nazionale.

Al contrario si è fatto ben poco per dotare ospedali e asl del personale necessario a garantire i servizi ed oggi il Governo corre ai ripari prevendendo anche il ricorso agli specializzandi dal terzo anno di corso e facendo lavorare i medici fino a 70 anni di età.

Misure di emergenza valide fino al 2022, la norma prevede per i medici del Ssn , a domanda individuale, restino in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di  attività effettiva fino al raggiungimeno dei 70 anni di età. Ma visto che anche questa norma non sarebbe sufficiente a colmpare i vuoti di organico si ricorre agli specializzandi, ai giovani medici che dopo la laurea iniziano la specializzazione,  impiegandoli negli ospedali già dal terzo anno di corso con contratti a tempo determinato.

Se lo scorso anno il Fondo destinato alla sanità non prevedeva le cifre promesse alle Regioni, nel 2020 si pensa a misure straordinarie per occultare errori palesi come la rimozione di tutti i tetti di spesa in materia di assunzione che avrebbero permesso di bandire concorsi per tutte le figure professionali alla sanità pubblica.

Questa è la realtà in un paese dove sempre piu' numerose sono le famiglie che rinunciano a curarsi per mancanza di soldi, le famiglie costrette a ricorrere alla sanità privata , a pagamento, perchè il servizio pubblico non riesce a garantire prestazioni indispensabili.

La sanità e l'istruzione sono una priorità assoluta, basterà allora prolungare l'età lavorativa fino a 70 anni per difendere il servizio pubblico? Noi pensiamo di No!

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