Quota 100: perchè tanti dipendenti pubblici vogliono scappare via?

Intanto è bene liberare il campo da un equivoco: c'era chi pensava ad un vero e proprio esodo dal lavoro, poi dati alla mano, ossia 150mila lavoratori, ci siamo accorti che a beneficiarne , almeno nel 2019, è stato un numero di lavoratori\trici inferiore al previsto.

  La ragione è legata alla decurtazione dell'assegno previdenziale con l'anticipo pensionistico, sono in molti, troppi, a non poterselo permettere. Detto cio' scopriamo che, statisticamente, sono numerosi i dipendenti pubblici in uscita, sono cresciuti di oltre il 300% rispetto alla Fornero quando invece quelli del privato aumentano solo del 33%. Questo dato è rilevante se pensiamo che tra i luoghi comuni duri da morire c'è quello del lavoratore pubblico privilegiato. Se tale fosse, allora, perchè vorrebbe scappare via anche a costo di un taglio della futura pensione?

 L'aumento dei pubblici che vanno in pensione è senza dubbio legato alla finestra semestrale che ha spinto molti ad anticipare la richiesta di pensione, tuttavia ci sono anche altre spiegazioni, prima tra tutte il fatto che nella Pa si sta male, si lavora in condizioni di disagio, i carichi di lavoro sono in continuo aumento, sono in molti a non sentirsi valorizzati e motivati.

 Nel 2019 sono state 586mila le domande di pensionamento,  554mila del 2018, un aumento pari a poco piu' del 5%, questo è uno dei dati da prendere in considerazione per confutare lo stereotipo della quota 100 come "salasso" per le casse dello Stato. Sempre i dipendenti pubblici impiegano quasi due mesi per la liquidazione delle pensioni, nel privato basta un solo mese.

Siamo ancora coinvinti che pubblico sia sinonimo di privilegiato? Noi pensiamo di No


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