Il lavoro e il Governo

Non sappiamo quanto sia duratura questa alleanza di Governo, dettata com'è dalla paura di nuove elezioni che spazzerebbero via gli attuali assetti del Parlamento favorendo le destre. Se da una parte prevale l'istinto di sopravvivenza, dall'altra è forte la consapevolezza che una crisi di Governo aprirebbe un contenzioso con l'UE che l'Italia non puo' permettersi, crisi fortemente osteggiata dai sindacati e dalle associazioni datoriali per ragioni diverse ma convergenti.
Ma se una verifica in seno al Governo ci sarà, siamo certi che avvenga sul jobs act e sull'art 18, sulla eliminazione del primo e sul ripristino del secondo? O ci saranno merci di scambio rispetto al reddito di cittadinanza, la quota 100, la Fornero e il welfare? E le merci di scambio quali potranno essere? 
Vediamo alcuni scenari possibili, tutti ovviamente al ribasso
  • ripristino del jobs act per le aziende sopra 15 dipendenti (ma per tutte le altre?)
  • anticipo della fine dell'anticipo previdenziale previsti dalla quota 100.
  • rinnovo dei contratti e sistema delle deroghe 
  • modifiche del decreto dignità, magari per rispondere alle richieste delle associazioni datoriali
  • salario minimo legale a partire dall'importo dello stesso (9 euro lordi all'ora?9) e relativa copertura e sostenibilità. Introduzione del salario minimo legale nei prossimi contratti nazionali previo accordo, magari, con i sindacati cosiddetti rappresentativi
  • accordo sulla rappresentanza sindacale per rafforzare il ruolo dei sindacati complici

Se un intervento statale ci sarà, a dettarlo potrebbe essere qualche sentenza, per esempio quella della Corte di giustizia europea, dopo il ricorso della Cgil sui licenziamenti collettivi,  di fatto ad oggi la reintegra  è stata cancellata e un eventuale ripristino dovrebbe valere erga omnes. E in una agenda eventuale delle priorità da affrontare non trovano posto la riduzione dell'età lavorativa e dell'orario di lavoro, insomma si va studiando un accordicchio che da una parte salvaguardi i sindacati complici e dall'altra salvi almeno la faccia dei partiti al Governo. Ma potremmo dire di avere affrontato le questioni salienti relative al lavoro? Ovviamente no


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