I 28 Punti del Piano "di pace" Trump
Il Testo del presunto piano di pace di Trump per il conflitto ucraino è trapelato: cosa dice?
Il documento include diversi aspetti importanti, dalle questioni territoriali all'eradicazione del nazismo e delle discriminazioni. Giovedì scorso sono stati pubblicati i 28 punti del piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il conflitto ucraino, ampiamente discussi dai media per diversi giorni.
Il sito di notizie statunitense Axios ha pubblicato i dettagli di un piano su cui Mosca non ha commentato, limitandosi a dichiarare giovedì di non avere nulla da aggiungere riguardo al dialogo con Washington sulla risoluzione del conflitto ucraino, al di là delle intese raggiunte al vertice tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump in Alaska.
Ecco i 28 punti:
1. La sovranità dell'Ucraina sarà confermata.
2. Sarà concluso un patto di non aggressione completo e globale tra Russia, Ucraina ed Europa. Tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno considerate risolte.
3. Verrà confermato che la Russia non intende attaccare i paesi vicini e che la NATO non continuerà la sua espansione.
4. Si terrà un dialogo tra Russia e NATO, mediato dagli Stati Uniti, per risolvere tutte le questioni di sicurezza e creare le condizioni per una de-escalation.
5. L'Ucraina riceverà solide garanzie di sicurezza.
6. La dimensione delle Forze Armate ucraine sarà limitata a 600.000 effettivi.
7. L'Ucraina accetta di sancire nella propria Costituzione il divieto di aderire alla NATO, e la NATO accetta di includere nel proprio Statuto una disposizione che stabilisca che l'Ucraina non sarà ammessa in futuro.
8. La NATO accetta di non dislocare truppe in Ucraina.
9. Aerei da combattimento europei saranno schierati in Polonia.
10. Garanzie statunitensi:
▪️ Gli Stati Uniti riceveranno un risarcimento per le garanzie.
▪️ Se l'Ucraina attacca la Russia, perderà la garanzia.
▪️ Se la Russia attacca l'Ucraina, oltre a una risposta militare decisa e coordinata, tutte le sanzioni internazionali saranno ripristinate, il riconoscimento del nuovo territorio sarà revocato e tutti gli altri vantaggi di questo accordo saranno annullati.
▪️ Se l'Ucraina lancia un missile su Mosca o San Pietroburgo senza una giusta causa, la garanzia di sicurezza sarà considerata nulla e priva di effetto.
11. L'Ucraina ha i requisiti per l'adesione all'UE e riceverà un accesso preferenziale a breve termine al mercato europeo durante l'esame della questione.
12. Un solido pacchetto di misure di ripresa per l'Ucraina, che includa, tra le altre cose:
a. La creazione di un Fondo di Sviluppo per l'Ucraina per investire in settori ad alta crescita, come la tecnologia, i data center e l'intelligenza artificiale.
b. Gli Stati Uniti coopereranno con l'Ucraina per ripristinare, sviluppare, modernizzare e gestire congiuntamente le infrastrutture del gas naturale ucraino, compresi gasdotti e impianti di stoccaggio.
c. Sforzi congiunti per ricostruire le aree colpite dal conflitto.
d. Sviluppo delle infrastrutture.
e. Attività minerarie ed estrazione di risorse naturali.
f. La Banca Mondiale svilupperà un pacchetto di finanziamenti speciale per accelerare questi sforzi.
13. La Russia sarà reintegrata nell'economia globale:
a. La revoca delle sanzioni sarà discussa e concordata gradualmente e caso per caso.
b. Gli Stati Uniti firmeranno un accordo di cooperazione economica a lungo termine per promuovere lo sviluppo reciproco nei settori dell'energia, delle risorse naturali, delle infrastrutture, dell'intelligenza artificiale, dei data center, dei progetti di estrazione di terre rare nell'Artico e di altre opportunità commerciali reciprocamente vantaggiose.
c. La Russia sarà invitata a rientrare nel G8.
14. I fondi congelati saranno utilizzati come segue:
100 miliardi di dollari di beni russi congelati saranno investiti negli sforzi di ricostruzione dell'Ucraina. Gli Stati Uniti riceveranno il 50% dei profitti derivanti da questo sforzo. L'Europa contribuirà con 100 miliardi di dollari per aumentare gli investimenti disponibili per la ricostruzione dell'Ucraina. I fondi europei congelati saranno sbloccati.
I restanti fondi russi saranno investiti in un veicolo di investimento russo-americano, che implementerà progetti congiunti in aree specifiche. Questo fondo mirerà a rafforzare le relazioni e ad accrescere gli interessi comuni per creare un forte incentivo a non tornare in conflitto.
15. Sarà istituito un gruppo di lavoro congiunto sulla sicurezza tra Stati Uniti e Russia per promuovere e garantire l'attuazione di tutte le disposizioni del presente accordo.
16. La Russia sancirà nella sua legislazione una politica di non aggressione nei confronti dell'Europa e dell'Ucraina.
17. Gli Stati Uniti e la Russia concorderanno di estendere i trattati di non proliferazione nucleare e di controllo degli armamenti, incluso lo START I.
18. L'Ucraina si impegna a essere uno Stato non nucleare in conformità con il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari.
19. La centrale nucleare di Zaporizhia sarà messa in funzione sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) e l'elettricità generata sarà equamente ripartita tra Russia e Ucraina (50/50).
20. Entrambi i Paesi si impegnano a implementare programmi educativi nelle scuole e nella società volti a comprendere e tollerare culture diverse, nonché a eliminare razzismo e pregiudizi:
a. L'Ucraina adotterà gli standard dell'UE sulla tolleranza religiosa e la protezione delle minoranze linguistiche.
b. Entrambi i Paesi concordano di abolire tutte le misure discriminatorie e di garantire i diritti dei media e dell'istruzione ucraini e russi.
c. Ogni ideologia e attività nazista deve essere respinta e proibita.
21. Territori:
a. La Crimea, le Repubbliche Popolari di Luhansk e Donetsk saranno riconosciute di fatto come territorio russo, anche dagli Stati Uniti.
b. Le province di Kherson e Zaporizhia rimarranno congelate lungo la linea di contatto, il che costituirà un riconoscimento di fatto lungo tale linea.
c. La Russia rinuncerà a tutti gli altri territori sotto il suo controllo al di fuori di queste regioni.
d. Le forze ucraine si ritireranno dalla parte della Repubblica Popolare di Donetsk attualmente sotto il loro controllo, e questa zona di ritiro sarà considerata una zona cuscinetto neutrale e smilitarizzata, riconosciuta a livello internazionale come territorio russo.
22. In seguito all'accordo sulla futura organizzazione territoriale, sia la Russia che l'Ucraina si impegnano a non modificarla con la forza. Le garanzie di sicurezza non si applicheranno in caso di violazione di questo impegno.
23. La Russia non ostacolerà l'uso del fiume Dnepr da parte dell'Ucraina per attività commerciali e saranno raggiunti accordi sul libero transito del grano attraverso il Mar Nero.
24. Sarà istituito un comitato umanitario per risolvere le questioni in sospeso:
a. Tutti i prigionieri e i corpi rimanenti saranno scambiati "tutti per tutti".
b. Ci sarà uno scambio completo di tutti i civili detenuti, nonché il ricongiungimento dei bambini con le loro famiglie.
c. Sarà attuato un programma di ricongiungimento familiare.
d. Saranno adottate misure per alleviare le sofferenze delle vittime del conflitto.
25. L'Ucraina terrà elezioni entro 100 giorni.
26. Tutte le parti coinvolte in questo conflitto riceveranno piena amnistia per le loro azioni durante la crisi e si impegneranno a non presentare reclami o a prendere in considerazione nuove lamentele.
27. Il presente accordo sarà giuridicamente vincolante. La sua attuazione sarà monitorata e garantita da un Consiglio di Pace presieduto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Saranno imposte sanzioni in caso di inosservanza.
28. Una volta che tutte le parti avranno approvato il presente memorandum, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente dopo che entrambe le parti si saranno ritirate dai punti concordati per iniziare l'attuazione dell'accordo.
Commento di Francesco Dall’Aglio sulla proposta di pace di Trump e Witkoff per la fine del conflitto in Ucraina e la definizione di una architettura di sicurezza globale in Europa che tuteli le necessità di Ue, Ucraina e Russia.
Sicuramente un passaggio fondamentale negli equilibri geopolitici e militari del Vecchio continente che arriva solo a 34 anni di distanza dallo scioglimento del Patto di Varsavia e che se conseguito precedentemente avrebbe evitato tensioni, colpi stato e guerre e la pericolosa corsa al riarmo che si è innescata in seno all'Europa con gravi conseguenze per la sostenibilità dei welfare state sempre più sotto attacco nell'ambito dell"Eurozona fra finanziamenti crescenti della spesa militare e la reitrodotta austerita' fiscale dopo la parentesi pandemica.
Andrea Vento (Gruppi insegnanti di geografia autorganizzati)
La pigrizia vince sempre: ormai i 28 punti del piano di pace sono stati elencati, analizzati e sviscerati talmente tante volte che non devo più occuparmene, e questo è un sollievo. Mi limito dunque ad alcune considerazioni generali, in ordine sparso.
Da 48 ore la bolla social occidentale è letteralmente impazzita. Il piano è inaccettabile, il piano è stato scritto da Putin, il piano è stato scritto in russo e ve lo dimostriamo, Trump è al soldo di Putin, Trump e Putin sono due dittatori e i dittatori alla fine trovano sempre un accordo (il tutto è perfettamente esemplificato dalla vignetta che allego, comparsa su Politico) e, soprattutto, questo piano è il tradimento della resistenza ucraina e porta alla capitolazione del paese. Ora, "capitolazione" ha un significato ben preciso: significa che ti arrendi al nemico senza condizioni sperando al massimo di avere salva la vita, nemmeno le proprietà, e rimettendoti interamente alle sue decisioni per quanto riguarda la futura organizzazione di quello che era il tuo stato. È inutile dire che nel piano di pace non c'è nulla di tutto questo. Al contrario, ci sono alcuni punti che non sono affatto vantaggiosi per la Russia e altri che sono vantaggiosissimi per l'Ucraina, vista la situazione attuale e la poca probabilità che possa cambiare. Non solo non è una capitolazione, ma è l'ultimo tentativo di salvare quello che resta dello stato e della dirigenza del paese.
Dal punto di vista territoriale l'Ucraina ovviamente mantiene la sua indipendenza e il suo sbocco sul mare. La sua sicurezza verrà garantita da una serie di accordi, tra cui un accordo di non aggressione da parte della Russia (che si immagina reciproco). Tra questi accordi c'è anche quello da parte della NATO di cessare la sua espansione (ormai di posti nei quali potrebbe espandersi ce ne sono ben pochi...) e di non schierare truppe in Ucraina, e la rinuncia, inserita nella Costituzione ucraina, ad entrarvi - e questo, naturalmente, era uno dei punti fondamentali delle richieste russe, e uno dei motivi dell'inizio del conflitto. Allo stesso tempo l'esercito ucraino resta in piedi, anche se ridotto di numero, e qui c'è da capirsi un attimo perché il numero di effettivi sarebbe fissato, secondo quanto si legge, a 600.000: numero dimezzato se si considera l'esercito ucraino dopo la mobilitazione, ma numero triplicato se si considera l'esercito ucraino prima dell'inizio del conflitto. Ci sarebbe anche da chiedersi in che modo l'Ucraina potrebbe mantenere un numero così alto di soldati, e chi prenderebbe il loro posto nel settore civile, quindi o nel numero c'è uno zero di troppo o c'è qualcosa che ci sfugge (o che sfugge a chi ha steso il piano). Non solo: tutti gli accordi di sicurezza sottoscritti dall'Ucraina con altri paesi, incluso il nostro, resterebbero in piedi, e gli stessi USA si fanno garanti in caso di futura aggressione russa (inserendo la clausola che saranno "risarciti" per le garanzie, in che modo e da chi non si sa). Infine la clausola che riguardava "determinati tipi di armamenti" ai quali l'Ucraina avrebbe dovuto rinunciare è sparita, ammesso ci sia mai stata, quindi nessuna limitazione agli armamenti di cui l'Ucraina può disporre. Considerato tutto questo, parlare di una Ucraina "disarmata" e "consegnata alla Russia" è del tutto insensato.
Dal punto di vista della ricostruzione del paese, anche qui ci sono, e meno male, parecchie garanzie. la Banca Mondiale fornirà finanziamenti a tassi agevolati, verrà costituito un fondo di sviluppo per investire in settori ad alta crescita, e anche la Russia farà la sua parte (non so con quanto entusiasmo. 100 miliardi dei 180 congelati verranno investiti "in sforzi di ricostruzione e investimento guidati dagli Stati Uniti". Gli europei ce ne metteranno altri 100, e forse questo spiega in parte i lamenti che provengono da Bruxelles: non solo non si mettono le mani sui soldi russi, ma pare che bisognerà sborsarne di propri. Il resto dei soldi russi bloccati verrà investito (a fronte di un pari investimento americano?) in un "veicolo di investimento" USA-Russia che si occuperà di investimenti in svariati settori, slegati dall'Ucraina e che riguardano esclusivamente loro. Parallelamente al ritorno della Russia nel G8, alla fine delle sanzioni e al reintegro della Russia nei meccanismi economici occidentali, pare evidente il tentativo statunitense di disaccoppiare Russia e Cina, e assestare qualche colpo ai progetti alternativi dei BRICS. L'interesse della Russia è ovvio: se gli USA investono nei progetti strategici che hanno in cantiere (i vari corridoi commerciali, primo tra tutti quello artico, lo sfruttamento delle risorse oceaniche o siberiane eccetera) la sua forza contrattuale nei confronti della Cina aumenta. Allo stesso tempo, la diversificazione degli investimenti non significa l'abbandono della collaborazione dei BRICS: del resto la Cina commercia senza problemi con gli USA, scaramucce coi dazi a parte, e le sue banche sono inserite nello SWIFT, per cui non si capisce perché il reintegro delle banche russe nei meccanismi occidentali ai quali gli altri paesi BRICS partecipano senza problemi dovrebbe pregiudicare l'organizzazione.
Per ciò che riguarda i territori occupati, anche qui una situazione di compromesso. L'Ucraina dovrebbe abbandonare quanto le resta delle oblast' di Lugansk e Donetsk, che insieme alla Crimea dovrebbero essere riconosciuti parte della Federazione Russa. Per quanto riguarda le altre due oblast' contese il confine verrebbe fissato alla linea del fronte, e il territorio occupato riconosciuto come de facto (ma non de iure, par di capire) russo; entrambi gli stati dovrebbero concordare, in linea con i trattati reciproci dei primi punti del piano, una rinuncia a qualsiasi pretesa di modifica territoriale nel futuro. Dove il Dnepr segnerà il confine tra Russia e Ucraina, la Russia non ostacolerà la navigazione delle navi ucraine (e viceversa, credo). La centrale nucleare di Zaporizhija sarà amministrata dall'IAEA e l'energia prodotta divisa equamente tra Russia e Ucraina (ma resterebbe in mano russa, pare. Non è scritto esplicitamente).
Per il resto, altre ottime cose: i trattati nucleari tra Russia e USA verrebbero estesi, l'Ucraina rinuncerebbe a dotarsi di armi nucleari (non che ne avesse davvero la possibilità), scambio di prigionieri e di salme secondo il principio "tutti per tutti", un comitato si preoccuperà di riunire famiglie e minori, il punto 20 è bellissimo ("Entrambi i Paesi si impegnano a introdurre programmi educativi nelle scuole e nella società che promuovano la comprensione e la tolleranza delle diverse culture e l’eliminazione del razzismo e dei pregiudizi. L’Ucraina adotterà le norme dell’UE sulla tolleranza religiosa e la protezione delle minoranze linguistiche. Entrambi i Paesi concordano di revocare tutte le misure discriminatorie e di garantire i diritti dei media e dell’istruzione ucraini e russi. Ogni ideologia e attività nazista deve essere respinta e proibita"), e la ciliegina sulla torta è l'amnistia per tutti, che includerà evidentemente anche la questione corruzione. Infine, 100 giorni dopo la firma dell'accordo si terranno le elezioni in Ucraina.
In sintesi, questo è il meglio che si può fare al momento, soprattutto perché tutti possono tornare a casa dicendo di aver vinto (perfino l'UE, che potrà intestarsi la sopravvivenza dell'Ucraina grazie allo straordinario sostegno fornito). Sia Putin, un po' a malincuore, che Zelenskyj, molto a malincuore, hanno ammesso che questa è la base su cui si tratterà. Ovviamente tutto può andare a finire malissimo ma resta un piano pragmatico e, tutto sommato, giusto. A chi si chiude la vena di fronte a questa mia affermazione chiederei una controproposta PRATICABILE, perché "la Russia se ne deve andare" non lo è. Se ne è accorto perfino Vance, al cui tweet rimando per una lezioncina di realismo politico che, mi rendo conto, è umiliante ricevere da un tizio del genere.
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