Sottopagati e derisi: noi insegnanti della scuola italiana
Sottopagati e
derisi: noi insegnanti della scuola italiana
Sono un
insegnante di 59 anni con 28 anni di anzianità di servizio e sono soddisfatto del mio lavoro
nonostante la mole di incombenze burocratiche a mero discapito della didattica,
del rapporto frontale con le classi, della ricerca sul campo. Sono stato
iscritto ad un sindacato di base ma da due anni non lo sono più, probabilmente
riprenderò la tessera per sostenere chi almeno non mette la firma su contratti
come quello appena siglato.
Il Ccnl 2022-24
porta aumenti netti di un centinaio di euro ma i colleghi tecnici e
amministrativi forse percepiranno la metà, insomma una miseria se pensiamo la
erosione del potere di acquisto per tutto il mondo della scuola (e non solo).
Se poi parliamo
di aumenti contrattuali cumulati nel corso degli anni dovremmo prima menzionare
quanto potere di acquisto abbiamo perduto nello stesso tempo, non facciamoci
quindi ingannare dalle cifre diffuse ad arte per presentarci alla opinione
pubblica come degli incorreggibili critici che contestano l’operato del Governo
quando portano a casa grandi aumenti.
Gli aumenti in realtà sono veramente irrisori, andatevi a vedere quanto vengono pagati i docenti in altri paesi e poi ne parliamo.
Mia figlia è appena entrata nel mondo della scuola e il suo stipendio, senza anzianità di servizio, sarà veramente irrisorio (rispetto a colleghe francesi o spagnole oltre 8 mila euro in meno e tanta differenza non esiste se prendiamo in esame il solo costo della vita) e i soldi effettivamente “visibili” nel cedolino saranno alla fine una cinquantina di euro.
Per una collega della infanzia e primaria, all’ultimo
gradone stipendiale (da 35 anni di anzianità di servizio, più di quanti ne
abbia io alle soglie di 60 anni di età) l’incremento effettivo mensile sarà attorno
a 76 euro. Mia moglie, docente alle medie inferiori con 21 anni di anzianità di
servizio, si porta a casa attorno a 65 euro per il rinnovo del contratto scuola. Fatti due calcoli vi sembra sia
possibile recuperare potere di acquisto?
Cosa avrà da
dire la mia Rsu, personale ATA, che porta a casa 50 euro di aumenti a 63
anni di età e da 34 anni in servizio?
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