Dai 4 comparti al contratto degli statali:anni di tacita passività sindacale in nome della rappresentatività

La firma del contratto nazionale delle funzioni centrali rappresenta una svolta per tutto il pubblico impiego, una svolta negativa perchè questo accordo, contrariamente a quanto scrivono cgil cisl uil, non porta maggiore salario (i 5 anni tra il 2010 e il 2015 rimangono senza arretrati, gli aumenti avvengono compatibilmente con i soldi stanziati dal Governo e in linea con i dettami della finanza europea , il calcolo effettuato non tiene conto della reale perdita di potere di acquisto), non accresce le materie oggetto di contrattazione (per dirne una su orari, organizzazione del lavoro le rsu verranno solo genericamente informate) che invece subiscono una ulteriore riduzione (come gli spazi di agibilità sindacale e le ore di assemblea), non aumenta i diritti ma piuttosto scarica sul singolo lavoratore gli oneri della solidarietà (vedi le ferie solidali) che dovrebbero rientrare invece tra i diritti individuali inalienabili perchè chi si ammala non perda il posto di lavoro. Sulle contraddizioni di questo contratto potremmo parlare a lungo sviscerandone i contenuti punto su punto, cosa che per altro faremo nei prossimi giorni sperando nella disponibilità dei lavoratori e delle lavoratrici di accompagnarci in questi approfondimenti senza limitarsi ai rassicuranti titoli delle agenzie governative.

L'invito è di non cedere alle facili e ottimistiche sirene della vulgata sindacal Governativa ragionando invece sui contenuti dell'accordo.

Ora si tratta di costruire tra gli statali una mobilitazione adeguata e la campagna informativa su questo contratto che farà scuola in tutto il restante pubblico impiego. Intanto alcuni sindaci asseriscono che il pagamento degli arretrati per i\le dipendenti di comuni, province, regioni rappresenti una minaccia per la tenuta dei bilanci degli stessi enti locali e soprattutto per le stabilizzazioni dei precari a dimostrare che i soldi sono ben pochi e frutto di una mediazione al ribasso che mette in antitesi le aspettative dei dipendenti pubblici e le assunzioni di personale per organici che in pochi anni hanno perso 500 mila unità.

La firma di questo contratto è il frutto di anni nei quali cgil cisl uil hanno lasciato il Governo e la ministra Madia liberi di approvare i decreti legge e di costruire un percorso al massimo ribasso senza cui il contratto degli statali non sarebbe stato sottoscritto.

Prendiamo ad esempio la riduzione da 11 a 4 comparti nella Pubblica amministrazione, riportando quanto scriveva sui social la ministra Madia poche ore dopo la firma

Stanotte chiuso accordo su riduzione a 4 comparti. Sistema contrattuale più semplice e innovativo per lavoratori pubblici e Paese

Sempre in quelle ore, cgil cisl uil ribadivano ai giornali che la riduzione a 4 comparti non "dava piu' alibi al Governo" per riaprire le trattative giungendo a una rapida firma dei nuovi contratti.

Non si tratta di un semplice accordo ma dalla pietra miliare su cui si basa il nuovo sistema di contrattazione nella Pubblica amministrazione, un accordo che ricorda l'intesa sulla rappresentanza nel gennaio 2014 per il lavoro privato. Non è casuale che lo stesso presidente dell'aran allora scrivesse che erano state dettate, con la riduzione a 4 comparti, le regole del gioco, insomma ,l'obiettivo non era quello di mettere ordine alla rappresentanza sindacale ma ridurre i contratti, uniformare i salari e a semplificare le trattative, dettare linee guida sulla contrattazione analoghe a quelle del privato.

Non si tratta allora solo di un accordo sui comparti di contrattazione, siamo in presenza di un disegno strategico del Governo che ha trovato ampio sostegno nei sindacati che quell'accordo hanno sottoscritto.

Non a caso dopo la intesa sui 4 comparti sono arrivati, senza un'ora di sciopero, tutti i decreti Madia sono stati approvati nell'arco di pochi mesi e senza alcuna opposizione, le trattative per i rinnovi contrattuali sono entrati subito dopo nel vivo quando per mesi, dopo la sentenza della corte che giudicava illegittimi i blocchi dei contratti (luglio 2016), tutto sembrava incerto.

La questione della rappresentanza oggi non puo' scindersi dalle prospettive, dai contenuti e dalle pratiche sindacali, non si tratta di erigere degli steccati ma vedere con obiettività cosa sta accadendo nel mondo del lavoro. I 4 comparti sono l'inizio di un percorso che porta agli attuali rinnovi, avere pensato che si trattasse solo di una intesa funzionale alla contrattazione sindacale è stato un errore che ha permesso al governo di accelerare sulla strada dello smantellamento di tutele collettive , diritti individuali e contrazione dei salari.

Ricordiamo che quella intesa prevedeva implicitamente i rinnovi contrattuali non per recuperare potere di acquisto (magari con sistemi ad uso e consumo del Governo) ma nei limiti delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo. Chi ha sottoscritto questa intesa ben sapeva di sottostare ai ricatti della finanza europea che riteneva imprescindibili per i rinnovi contrattuali, anzi si diceva disponibile a rivedere tutto il sistema delle relazioni sindacali e delle dinamiche contrattuali nel pubblico impiego.

Queste considerazioni non vogliono erigere steccati ma entrare nel merito di quanto è accaduto perchè la discussione su come organizzare l'opposizione nei luoghi di lavoro al contratto degli statali non puo' prescindere da una operazione di chiarezza e di trasparenza. Non si tratta quindi di polemiche ideologiche ma di sostanza:la firma dei 4 comparti non riguardava solo i comparti di contrattazione ma ben altro e i contenuti del contratto delle funzioni centrali lo stanno a dimostrare




Commenti