QUando la sicurezza conviene ai padroni....Il caso di Industria 4.0 tra finzione e retorica

Ogni giorno ci imbattiamo in articoli dedicati a Industria 4.0. Oggi ne abbiamo letto uno su Il sole 24 ore che merita alcune riflessioni. Una delle priorità è ormai il controllo dei dati, la loro gestione, non a caso sono proprio i dati a gestire flussi di mercato, informazioni e a indirizzare l'opinioni pubblica verso alcune scelte. Non parliamo delle fake news ma proprio dei dati, della necessità di aziende ed industrie di attuare un sistema di controlli tali da scongiurare non solo la fuga di informazioni verso possibili concorrenti ma di costruire dei sistemi chiusi che apparentemente stridono con la tanta decantata, ma assai poco conosciuta, realtà della rete.
La introduzione della tecnologia cancellerà innumerevoli posti di lavoro, modifica alcune professioni decretandone la morte ma allo stesso tempo l'uso padronale della tecnologia non abbatte la nostra fatica, anzi alimenta lo stress, lo sfruttamento, accresce gli orari di lavoro e la disponibilit à dei singoli. La tecnologia non è fonte di liberazione ma di controllo, con questo non pensiamo di assumere connotati luddisti (rifiuto delle macchine) ma solo guardare ai processi tecnologici con occhio critico . La paura di attacchi informatici sarà il motivo per esercitare controlli sempre piu' asfissianti sui lavoratori e sulle lavoratrici, ricordiamo per esempio che ormai in molte aziende si lavora con lo smarthfone che poi permette di controllare ogni movimento della forza lavoro e di intervenire per imporre una organizzazione degli orari e del lavoro ancora piu' opprimente. E per giustificare questo sistema di controllo hanno iniziato a parlare di tutelare le aziende e i dati da possibili attacchi informatici rivolti ai  macchinari, per impedire che i singoli dispositivi  perennemente connessi siano una sorta di “ponte” per compiere altri attacchi informatici verso altri. Non si tratta tanto di pirateria informatica o di azioni criminali per ricattare le aziende minacciandole di bloccarne la produzione, parliamo di altro, di controllo della forza lavoro anche se questo argomento viene taciuto proiettando ogni attenzione verso la salvaguardia informatica e tecnologica della impresa.
Un grande business è quindi all'orizzonte, quello della sicurezza informatica, per questo stanno lavorando a normative di legge che non si limiteranno piu' a imporre ai singoli dipendenti l'obbligo della riservatezza (pena il licenziamento), si guarda a sistemi di controllo sempre piu' sofisticati con la scusa di proteggere i dati personali e  la sicurezza, a livello comunitario a breve entrerà in vigore il Regolamento per la protezione dei dati personali (Gdpr).
Per questo i lavoratori saranno costretti a limitare le loro azioni, non potranno navigare in rete perchè la rete , la cui democrazia è tanto decantata, puo' essere pericolosa, basta scaricar un software o ricevere una email per prendersi un malware che poi è un sistema di controllo, di spia che sottrae i dati contenuti nel Pc.
Con la scusa della riservatezza e della salvaguardia dei dati, ogni nostro movimento sarà controllato dalla organizzazione aziendale  e dalla sua governance, ci saranno  ruoli ben definiti fuori dai quali non si potrà andare limitando la libertà individuale delle persone e sottoponendoci a un controllo asfissiante.
E' quindi la sicurezza informatica la sicurezza che sta a cuore ai padroni, per loro le morti e gli infortuni sul lavoro non sono  importanti, la nostra salute è sacrificabile in nome dei profitti e non solo quella, è a rischio la nostra stessa libertà.

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