Vergognosa aggressione militare della Turchia contro i Curdi del Rojava.
Il
Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati esprime solidarietà al
popolo Curdo ed invoca
l'immediato intervento Onu.
Lunedì
manifestazione a Pisa indetta dalla comunità curda della Toscana
Il
Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati, da sempre vicino alla
causa del martoriato popolo Curdo, denuncia il grave intervento
militare dell'esercito turco in territorio siriano contro la città
curda di Afrin nel Rojava occidentale allo scopo di spezzare la
continuità territoriale fra i 3 cantoni del Kurdistan siriano e
creare un'area cuscinetto profonda 30 km sul suolo siriano a ridosso
del confine turco. Una invasione militare in piena regola ai danni di
altro paese sovrano fuori da qualsiasi legalità internazionale che
colpisce civili inermi ed i gruppi combattenti (Ypg e Ypj) curdi che
dal 2014 sono i principali protagonisti della lotta armata sul campo
contro l'Isis in Siria ed in Iraq. E' necessaria l'immediata
convocazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu al fine di
condannare e bloccare l'aggressione in atto.
Invitiamo
a partecipare al Corteo di solidarietà indetto dal Coordinamento
Toscano per il Kurdistan per lunedì 22 gennaio con partenza alle ore
16 da Piazza Vittorio Emanuele ed arrivo davanti alla Prefettura
Di
seguito il comunicato di questa mattina, domenica 21 gennaio,
dell'Ufficio d’Informazione del Kurdistan in
Italia.
Il
Coordinamento del Giga - Gruppo Insegnanti di Geografia
Autorganizzati
Carta
dei 3 cantoni curdi del Rojava: Afrin, Kobane e Cizre
FERMARE
LA GUERRA DELLA TURCHIA CONTRO I CURDI
Attacchi
aerei della Turchia colpiscono Afrin, una città curda nel nord della
Siria, uccidendo e ferendo molti civili
Non
solo curdi, anche cristiani, arabi e tutte le altre entità in Afrin
sono sotto un pesante attacco della Turchia
L’aggressione
turca contro i popoli di Afrin è un crimine contro l’umanità; non
diverso dai crimini commessi dall’ISIS
Iniziare
un attacco militare in una regione che non ha ha attaccato è un
crimine di guerra
Jet
turchi hanno preso di mira 100 obiettivi in aree civili a Afrin e
sono rimasti uccisi almeno 6 civili e 1 combattente delle YPG (Unità
di Difesa del Popolo) e 2 delle YPJ (Unità di difesa delle donne)
sono caduti martiri negli attacchi turchi di sabato su Afrin. Come
risultato dell’attacco sono rimasti feriti anche diversi civili.
L’esercito
turco invasore ha condotto attacchi aerei su Afrin con l’approvazione
della Russia intorno alle 16:00 di sabato pomeriggio. Gli attacchi da
parte di 72 jet da combattimento hanno colpito il centro di Afrin, i
distretti di Cindirêsê, Reco, Shera, Shêrawa e Mabeta e il campo
profughi Rubar. Il campo profughi di Rubar nel distretto di Sherawa
di Afrin è abitato da oltre 20.000 rifugiati dalla Siria. L’esercito
turco invasore, dopo un fallito tentativo di attaccare via terra,
cercano di intimorire la popolazione di Afrin e espellerla verso aree
tenute dall’ESL e dalla Turchia.
Il
conflitto interno in Siria, che dura da sette anni si è trasformato
in una guerra internazionale che è risultata nell’uccisione di
migliaia di persone e ha creato milioni di profughi, si stava quasi
avvicinando a una conclusione. Il governo turco sotto la guida di
Recep Tayyip Erdogan, insieme a Al Qaeda (Heyet Tahrir El Şam), ISIS
e con altri gruppi Salafiti ora ha iniziato un’operazione militare
verso Afrin, una città curda (cantone) nel nord della Siria. Questo
significa un nuovo sanguinoso conflitto che trascinerà la regione in
una nuova catastrofe, infliggendo fame, uccidendo altri bambini,
espellendo la popolazione locale e creando un’altra crisi
umanitaria. In base alla legislazione internazionale questa azione è
definita “operazione per l’invasione”.
Né
il cantone di Afrin, né le altre regioni del nord della Siria hanno
mai attaccato o minacciato di attaccare la Turchia o altre regioni
curde del nord della Siria. Di fatto la Turchia ha costantemente
minacciato e attaccato villaggi e località per diverse volte negli
ultimi anni. La definizione giuridica delle azioni della Turchia in
base alla legislazione internazionale è definita “attaccare un
Paese sovrano”, invasione del loro territorio e assolto non
provocato sui suoi civili. Iniziare un attacco militare contro un
Paese che non ti ha attaccato è un crimine di guerra.
L’aggressione
della Turchia contro i curdi a Afrin è un palese crimine contro
l’umanità; non diverso dai crimini commessi da ISIS.
L’ONU
e la Comunità Internazionale hanno un obbligo morale e di
solidarietà per proteggere il suo più affidabile partner nel
difendere l’umanità e nella lotta per la democrazia.
• Chiediamo
a tutte le aree democratiche e all’opinione pubblica di esprimere
solidarietà con il popolo curdo e gli altri popoli della regione e
di protestare e condannare l’invasione genocidi della Turchia.
• Chiediamo
alle Nazioni Unite, alla Comunità Internazionale e alla colazione
globale anti-ISIS di entrare in azione per fermare immediatamente
questi attacchi. Questi attacchi sono diretti contro centinaia di
migliaia di persone a Afrin.
• Chiediamo
al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di entrare in azione al
più presto per formare zone di sicurezza nel nord della Siria o
all’Est del fiume Eufrate e nelle zone occidentali. Questo porterà
ad una soluzione della crisi siriana all’interno della cornice di
una legittimità internazionale
• Il
silenzio della comunità internazionale di fronte a questi attacchi
legittimerà una pesante violazione dei diritti umani fondamentali
UIKI
Onlus
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
Domenica
21 gennaio 2018
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