Silenzio assenso nei contratti pubblici per la previdenza complementare. Dove sta l'inganno?

Sarà obbligatoria la informazione al personale sulle regole che disciplineranno l'accesso alla previdenza complementare.

Lo troviamo scritto nella bozza della direttiva per i rinnovi contrattuali ma occorre leggere con attenzione, in nome del welfare contrattuale si va verso la promozione forzata della sanità e della previdenza integrativa.

E' assai singolare che una direttiva sul contratto veda proprio la previdenza integrativa tra le misure piu' caldeggiate, una direttiva che si spinge perfino a sollecitare misure e interventi atti ad accrescere il numero degli iscritti ai fondi di previdenza complementare.

Anni fa, il silenzio assenso fu la trappola con la quale provarono a convincere i lavoratori e le lavoratrici del privato a cedere alla lusinghe dei fondi pensione ma tuttavia, nonostante il silenzio assenso, la previdenza integrativa non decollo' anche se delegati provinciali di cgil cisl uil non perdevano occasione per trasformarsi in piazzisti dei fondi pensione.

A muovere allora Governo e sindacati sono i risultati deludenti, le scarse adesioni al Fondo Perseo Sirio che un anno fa aveva circa 33.000 iscritti, un terzo di quanto avevano preventivato.

Le hanno tentate di tutte, per esempio i dipendenti in regime di Tfs hanno qualche vantaggio in piu' rispetto a quanti sono in regime di Tfr con quel contributo aggiuntivo a carico dello Stato che alimenta la posizione assicurativa. E cosi' oltre alle agevolazioni fiscali, per le Funzioni Locali arriva il silenzio assenso, basta leggere la direttiva dello scorso 30 ottobre.

Di conseguenza gli enti locali dovranno informare il personale, c'e' poi la informazione-formazione obbligatoria, ma resta la pericolosa e subdola l'introduzione dell'istituto del silenzio assenso con cui si trarranno in inganno tanti lavoratrici e lavoratori.

Gia' perchè ad oggi per accedere ai fondi negoziali chiusi occorre la volontarietà del lavoratore, domani non sarà piu' cosi'.

Poi invece di investire i proventi delle violazioni del codice della strada a incremento del salario accessorio e per favorire la viabilità, sarà possibile destinare a Perseo Sirio anche le quote dei proventi delle infrazioni come previsto dall'art 208 del codice della strada. Un ulteriore strumento per invogliare a cedere alle lusinghe della previdenza integrativa.

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