I rischi della centrale a biomasse di Ospedaletto
Riceviamo e pubbichiamo dalla Redazione Pisana di Lotta Continua
I
rischi della centrale a biomasse di Ospedaletto.
Abbiamo letto della decisione di costruire una centrale a biomasse a
Ospedaletto. Queste particolari centrali termiche sono state sviluppate e
implementate in Europa da qualche anno, mentre noi arriviamo in grave ritardo
rispetto agli altri paesi e l’interesse imprenditoriale sembra essere dovuto in
larga parte agli incentivi messi a
disposizione dal Governo.
Per prima cosa occorre spiegare
alla cittadinanza che le biomasse sono tutto ciò che risulta biodegradabile
e comprendono quindi numerosi prodotti, dai rifiuti ai residui di origine
biologica provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie
connesse, dagli sfalci e potature provenienti dal verde pubblico e privato,
nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.
Occorrerebbe quindi specificare quali tipologie di rifiuti
biodegradabili saranno utilizzati nella centrale di Ospedaletto.
Il progetto iniziale, previsto all’interno del parco e con
un’alimentazione limitata a biomasse di origine ligneocellulose e provenienti
da filiera corta, poteva avere un senso in quanto poneva vincoli ambientali
stringenti e aveva la sua ragion d’essere nel collegamento col borgo adiacente.
La decisione di costruirla fuori dai confini del Parco, come proposto ora
dall’azienda, sembrerebbe semplicemente una trovata per non rispettare questi
vincoli e avere mano libera rispetto alle fonti da utilizzare.
Inoltre, a livello sostenibilità ambientale, una centrale a biomasse
delle dimensioni di quella progettata per Ospedaletto ha senso solo se
collegata a un abitato con un sistema di teleriscaldamento, in modo da fornire
energia sostituendo fonti non rinnovabili come i combustibili fossili. Senza
questo collegamento la centrale, considerata la ridotta quantità di energia
prodotta, sembra non avere senso se non quello di usufruire degli incentivi.
Per aggirare l’ostacolo della bassa produzione di energia occorrerebbe
utilizzare combustili più pericolosi, come prodotti a matrice plastica, che
inceneriti potrebbero avere delle ripercussioni negative sull'ambiente e sulla
nostra salute.
In particolare c'è il rischio che nella combustione siano emessi
composti organici volatili, diossine, metalli pesanti e particolato
ultrasottile. In tal caso avremmo sostanze potenzialmente pericolose che in
alcuni casi hanno provocato malattie tumorali
Con questo non vogliamo certo negare i vantaggi teorici derivanti delle
centrali a biomasse, ma vogliamo capire la ratio che sta dietro alla centrale
di Ospedaletto, comprenderne rischi e costi. E’ necessario quindi che l’azienda
fornisca i dati e i contenuti del progetto industriale; ogni decisione dovrà
essere sottoposta al consenso di cittadini informati ai quali spetta l'ultima
parola
Redazione
Pisana di Lotta Continua
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