Meritocrazia e laurea:il binomio imperfetto che non funziona

Abbiamo letto una lettera (http://www.corriere.it/scuola/medie/18_gennaio_06/sciopero-diplomati-magistrali-lettera-aperta-maestri-laureati-ma-chi-pensa-diritti-bambini-ae13d662-f2ba-11e7-a586-43e3ef84081a.shtml) strumentalmente pubblicata in grande evidenza sul sito di un importante quotidiano nazionale e vorremmo entrare nel merito delle questioni sollevate ricordando che la lotta tra poveri (tra insegnanti diplomati e laureati) non porta che a un solo risultato non certo edificante: deviare l'attenzione dai problemi reali (contratto, precariato, reclutamento degli insegnanti e fallimento della buona scuola) per scatenare un conflitto intestino al mondo della scuola.

Un passaggio della lettera merita attenzione, laddove si dice "rispettare le regole della meritocrazia per accedervi è un dovere a cui tutti dobbiamo sottostare senza sconti e senza deroghe"

La meritocrazia negli ultimi anni è stata una arma formidabile per sottrarci salario e diritti, basterebbe ricordare che invece di corrispondere una quattordicesima ai\lle dipendenti della Pa si prendono questi soldi destinandoli alla contrattazione decentrata attraverso la quale sono erogati in termini diseguali  in base alla performance che di meritocratico ha ben poco.

Ci sono dipendenti sempre presenti con alto tasso di produttività (altro concetto da respingere perchè sinonimo di sfruttamento ) che percepiscono minore produttività di altri perchè un dirigente ha deciso di assegnare dei voti, a suo insindacabile giudizio , cosi' disparati e illogici ma tali da determinare trattamenti economici disparati e differenziati.

Il merito di un insegnante non si giudica solo dal titolo di studio, ci sono laureati meno competenti e didatticamente affidabili di insegnanti solo diplomati con esperienza consolidata conseguita sul campo.

Non sono allora questi i termini con i quali trattare la questione, migliaia di cattedre attendono di essere ricoperte, la scuola ha bisogno di investimenti reali e non di spot pubblicitari, la buona scuola e l'alternanza scuola \lavoro non ha rilanciato la scuola ma ha contribuito ad affossarla piegandola a logiche incompatibili con la istruzione e il diritto di studio.

Ripartiamo allora da qui per unire le lavoratrici e i lavoratori e per invertire la tendenza che negli anni ha portato sempre piu' studenti ad abbandonare gli studi

Commenti