La new economy in salsa 4.0

Quando si parla di nuova economia, bisogna andare indietro di 25 \30 anni fa , a quando nacque negli Usa la new economy che ha rappresentato il grande motore a sostegno dei due mandati del presidente Clinton e anche della ultima campagna elettorale perduta dalla moglie Hillary .

La stessa sfida oggi si presenta all'Europa tra digitalizzazione e modelli organizzativi capitalistici che facciano propria la innovazione tecnologica trasformando al cotempo le relazioni industriali e sindacali ma anche il modo di concepire l'attività lavorativa.

Il capitalismo ha davanti a sè alcuni problemi dalla cui risoluzione dipendono i profitti futuri: dalla crisi occupazionale, alla concentrazione della ricchezza nelle mani di una elite sempre piu' ristretta, dalla sovrapproduzione di merci alla mancata ripresa dei consumi ante 2008.

La ristrutturazione capitalistica e il fattore tecnologico imporranno cambiamenti in ogni sfera, anche alla stessa politica, oltre al sindacato che sembra avere fatto proprio il dogma della produttività . Economia digitale, democrazia 4.0, credibilità della politica soprattutto se deve assumere decisioni importanti come quelle che andranno a tagliare migliaia di posti di lavoro in nome del progresso tecnologico.

 Potremmo parlare della classe politica italiana di cui i padroni non si fidano temendone una deriva populista dettata dalla mancanza di consenso reale. Sono questi gli argomenti trattati ogni giorno in Confindustria. In qualunque modo finiscano le prossime elezioni, il vincitore sa già di dovere prestare la propria opera legislativa a uso e consumo di Industria 4.0.

E' bene saperlo fin da ora, la tecnologia capitalistica e i processi di ristrutturazione giocano un ruolo dirimente non solo nella futura campagna elettorale ma anche nelle dinamiche contrattuali che riguardano milioni di lavoratori e di lavoratrici. Iniziamo, allora, a farci conti, attrezziamoci per capire cosa sta accadendo e per non farci abbindolare da luoghi comuni, come i dogma del merito e della produttività, che hanno fatto danni incalcolabili al potere di acquisto e di contrattazione.

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