Dipendenti pubblici:la stretta sulle visite fiscali. Ma non erano privilegiati?
Dal
13 gennaio ulteriore stretta sulle visite fiscali
Pubblicato il 29 dicembre in Gazzetta Ufficiale il decreto n.206/2017.
Ecco cosa cambia:
Pubblicato il 29 dicembre in Gazzetta Ufficiale il decreto n.206/2017.
Ecco cosa cambia:
La
visita fiscale può essere disposta anche più volte per lo stesso
evento morboso e ripetuta fino a due volte nella stessa giornata:
nella
previgente normativa (art 2 DM 206/2009) erano esclusi –tra gli
altri- i dipendenti cui era già stata effettuata una visita fiscale
nel periodo di prognosi del certificato medico. Rimangono
invariati gli orari giornalieri di reperibilità (9-13 e 15-18).
Sono
ristrette ulteriormente le clausole che prevedono l’esclusione
dall’obbligo
di rispettare le fasce di reperibilità:
chi è in infortunio sul lavoro deve rispettare le fasce di
reperibilità;
lo
stesso vale per chi ha patologie connesse ad una invalidità
inferiore al
67%.
Sono esclusi quindi dalla reperibilità soltanto
i lavoratori con:
- patologie gravi che richiedano terapie salvavita;
- causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, ovvero a patologie rientranti nella Tabella E del medesimo decreto;
- stati patologici sottesi o connessi a invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.
Questo
decreto rappresenta un ulteriore accanimento nei confronti dei
lavoratori pubblici, utile soltanto alla campagna di disinformazione
condotta in questi anni da governi e organi di stampa. Perché
chi è in
infortunio
sul lavoro e, quindi, è già monitorato costantemente dall’Inail,
deve essere soggetto anche a verifiche Inps? Perché chi ha patologie
connesse ad una invalidità già certificata da apposita commissione
medica deve essere ulteriormente controllato?
Nelle linee guida della Funzione pubblica per la misurazione del rendimento
dei dipendenti statali, da tradursi in un decreto ad hoc, verrà
inserito come ulteriore parametro per elargire premi o, viceversa,
negarli proprio il numero di ore lavorate. Penalizzati saranno quindi
non solo dipendenti in malattia, ma anche i tanti che, per esigenze
di cura (figli, genitori anziani ecc.), si dovranno assentare o non
potranno lavorare oltre il loro ordinario orario di lavoro!
Sgb denuncia il disegno discriminatorio delineato dalla Funzione
Pubblica, già in buona parte recepito nell’intesa sottoscritta per
il rinnovo del primo contratto pubblico delle Funzioni Centrali.
I
lavoratori del Pubblico Impiego hanno un’età media che supera i 55
anni, l’età della pensione viene allontanata sempre più fino ad
arrivare, nei prossimi anni, a 70 anni di età!
Gli organici sono ridotti all’osso in tante amministrazioni,
centrali e locali, negli ospedali e nelle scuole!
Basta
campagne elettorali sulla pelle di lavoratori ! Basta
con i sindacati complici che, comodamente seduti ai tavoli nazionali
di trattativa, svendono ogni diritto! Per lo sblocco totale delle
assunzioni e contro i tagli dei servizi !
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