I premi di produttività all'ombra di Industria 4.0

Il premio di produttività , e piu' in generale la contrattazione di secondo livello acquistano un ruolo determinante nello smantellamento dei contratti e delle dinamiche salariali.
Non si tratta ormai di contrapporre la centralità del contratto nazionale alla contrattazione di secondo livello, il sistema delle deroghe ai contratti nazionali ha non solo indebolito il ccnl ma anche pregiudicata la eventuale possibilità di strappare, in fase decentrata, condizioni piu' favorevoli.

Sarà per questo motivo che, ormai, la stessa Cgil non parla piu' di centralità del contratto nazionale, anzi è ormai risaputo che proprio dai contratti aziendali passano alcune innovazioni che legheranno la dinamica contrattuale all'accrescimento della produttività.

Non ci sarà quindi accordo di secondo livello senza crescita della produttività il che significa non solo accettare aumento dei carichi di lavoro ma assecondare tutte le svolte tecnologiche all'orizzonte, inclusi gli algoritmi che sanciscono uno sfruttamento inimmaginabile della forza lavoro. Al resto penserà il Governo tra detassazioni dei premi di risultato e prestazioni di welfare aziendale esentate in toto da qualsiasi tassazione. Ma lo ripetiamo: attenzione agli accordi di secondo livello a tutela della produttività perchè ormai questo sistema dipende da innumerevoli fattori , da anni sperimentati in innumerevoli contratti aziendali , un sistema che trova  ormai ampia realizzazione negli ultimi contratti nazionali siglati negli ultimi anni.

Parliamo della digitalizzazione, dell'obbligo per i dipendenti di acquisire alcune competenze che alla occorrenza permetteranno alla azienda dei controlli a distanza e di risparmiare perfino sulla formazione e sull'aggiornamento del personale, una sorta di piattaforma e learning sempre aggiornata , ma anche il sistema dei voucher (chi accetta i servizi del welfare aziendale avrà un incremento dei bonus). E poi saranno premiati i lavoratori disponibili a portarsi a casa parte del lavoro, a cancellare ogni confine tra tempo di lavoro e tempi di vita, chi saprà produrre maggiori brevetti o ridurrà i  tempi di intervento\lavoro ricorrendo a piattaforme informatiche connesse 24 ore al giorno per accorciare i tempi di risposta, chi è disposto a barattare parte , o tutta, la contrattazione di secondo livello in cambio dei bonus. Sono questi i meccanismi sui quali verrà costruita la contrattazione sotto gli auspici di Industria 4.0 rafforzando la dinamica individuale a discapito di quella collettiva.

I contratti di produttività si stanno affermando soprattutto nelle grandi e medie imprese e ormai vengono costruite su basi divisorie che parono dalla distribuzione dei soldi spettanti a tutti a vantaggio di pochi, di quel ristretto gruppo di pseduo virtuosi proni ai dettami aziendali.

 L’incentivo fiscale per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori rappresenta una spinta in piu' per favorire la sottoscrizione di queste intese dentro quelli che saranno i parametri di Industria 4.0.

Questo sistema ha poi ripercussioni immediate anche sulla dinamica contrattuale, non riguarda insomma solo il salario accessorio e gli accordi aziendali, i contratti nazionali del resto dedicano sempre piu' spazi al welfare aziendale, ai bonus, alla assistenza domiciliare per anziani e disabili, a sanità e previdenza complementare.

Di sicuro un ruolo importanto lo ha avuto il contratto nazionale dei metalmeccanici 2016-2019 firmato da Federmeccanica e sindacati, quell'accordo che per Landini avrebbe dovuto essere un segnale di cambiamento all'insegna della conquista di potere di acquisto e di contrattazione ma che invece si è dimostrato l'esatto contrario.

Il ccnl metalmeccanico prevede infatti una somma al welfare aziendale (100 euro a giugno del 2017, 150 euro a giugno del 2018 e 200 euro a giugno del 2019) che si aggiunge al sistema di premi aziendali  alquanto diversi e soprattutto variabili in base alle esigenze aziendali  ma tutti basati sul sistema dei benefits, della previdenza e sanità integrativa.

E a partire da quel contratto è stata avviata la fase degli accordi di secondo livello in nome della produttività, quella rivoluzione che troverà ampia realizzazione sotto gli auspici di Industria 4.0

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