Lo sciopero delle maestre....
Il 20 dicembre scorso il Consiglio di Stato ha deciso che gli insegnanti con
un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002, prima cioè che
occorresse la laurea per insegnare alla materna e alle elementari,
dovranno essere esclusi dalle graduatorie per l'assunzione in ruolo. Si
tratta di 43.600 maestri, di cui 5mila già assunte. Questa sentenza ne rovescia un'altra, dell'anno 2016, che invece riconosceva il diploma magistrale come titolo valido per l'insegmaneto se conseguito prima del 2001.
Il giorno 8 gennaio ci sarà una manifestazione nazionale a Roma davanti il ministero.
Su questa triste vicenda, il sindacato generale di base ha scritto un breve comunicato che focalizza l'attenzione sull'ignavia del Governo e sulla lotta tra poveri alimentata anche dal sindacato.
Il giorno 8 gennaio ci sarà una manifestazione nazionale a Roma davanti il ministero.
Su questa triste vicenda, il sindacato generale di base ha scritto un breve comunicato che focalizza l'attenzione sull'ignavia del Governo e sulla lotta tra poveri alimentata anche dal sindacato.
La
recente sentenza del Consiglio di Stato sancisce un altro capitolo della
continua truffa ai danni dei precari della scuola. All'indomani della
sentenza del 2015 che riconosceva il valore abilitante del diploma
magistrale conseguito entro il 2001, sarebbe stato logico individuare
una soluzione politica per quanti negli anni erano stati
illegittimamente estromessi dalle Graduatorie ad esaurimento (dalle
quali si può essere immessi in ruolo), salvaguardando i diritti di chi
già era inserito a pieno titolo.
Invece il Miur non ha fatto nulla, permettendo così il proliferare di ricorsi giuridici rivolti a questi colleghi (molti dei quali coprivano da anni i posti in qualità di supplenti) e illudendoli di poter ottenere i propri diritti pagando, anziché lottando.
Così
circa 5000 insegnanti sono prima stati immessi in ruolo con riserva e
ora si ritrovano con un pugno di mosche in mano e diventano nuovamente
“la gallina dalle uova d'oro” per altri ricorsi o magari per le solite
università che spacciano percorsi più o meno abilitanti, o ancora per i
sindacati che offrono costosissimi corsi di preparazione per il prossimo
concorso.
In questa vicenda non è poi mancato lo sfruttamento della guerra tra poveri, con la
triste vicenda dei tanti precari che in Graduatoria ad esaurimento
erano già a pieno titolo e d'un tratto si sono visti scavalcati in
graduatoria, con l'agognato ruolo che si allontanava di diversi anni.
Non
perdiamo di vista il punto centrale del problema che è la questione di
tutti i precari, diplomati o laureati, inseriti in GAE e non, che faremo
vivere nelle prossime iniziative. E' ora di un vero piano di assunzioni
che recuperi i tagli di questi anni e sia rivolto a chi ha titolo ed
esperienza, altro che chiamata diretta da parte dei presidi.
Il Miur,
molto probabilmente, non licenzierà prima della fine dell'anno
scolastico in corso i diplomati magistrali che hanno preso il ruolo o
incarichi annuali in virtù dell'inserimento con riserva in GAE, per
evitare un caos organizzativo senza precedenti e, soprattutto, per non
evidenziare le proprie colpe. E' possibile che a questi colleghi venga
esteso l'assurdo sistema del FIT (un percorso di formazione e tirocinio di 2 o 3 anni nei quali si lavorerà quasi gratuitamente) riservato ai precari della scuola secondaria con almeno 360 giorni di servizio, o qualcosa del genere.
Nell'incontro
al Miur i sindacato complici si sono limitati a chiedere che prima di
licenziare i diplomati magistrali si finisca l'anno scolastico (come fa
comodo anche al governo), che il servizio svolto venga riconosciuto ai
fini del punteggio nelle graduatorie (e ci mancherebbe altro) e che si
riapra l'aggiornamento delle graduatorie d'istituto (quelle da cui si
attinge per le supplenze brevi), ufficializzando la loro funzione di
facilitatori del governo e la loro inutilità per i lavoratori.
SGB,
al contrario, richiama il governo ad assumersi le proprie
responsabilità con una soluzione politica della vicenda e rivendica
l'immediata stabilizzazione per tutti i precari con almeno 3 anni di
servizio, senza FIT o altre forme di sfruttamento travestito da
percorsi abilitanti e tirocinio, destinati, tra l'altro, ad insegnanti
che hanno anni di esperienza in classe.
Siamo al fianco dei colleghi diplomati magistrali, ma serve una lotta generale per la stabilizzazione di tutti i precari.Nelle
prossime settimane dovremo rilanciare una forte vertenza generale per
rivendicare i diritti di tutti i precari della scuola, di ogni ordine e
grado, e di ogni graduatoria, contrastando con forza le soluzioni truffa
del governo o le illusorie scorciatoie giuridiche
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