Aumenti contrattuali nel Pubblico? Saranno irrisori e con quale merce di scambio?

Dopo la firma per la applicazione di parte dell'accordo sulla rappresentanza, continua il dialogo tra Governo e Cgil Cisl Uil. Non che i risultati portati a casa siano dei migliori, scompare la quota 100 ma resta la Fornero, non diminuisce l'orario di lavoro ma aumentano le deroghe orarie nei contratti nazionali, non si investe in istruzione, sanità ed ospedali perseverando nelle grandi opere. 

Un argomento dirimente sarà quello dei contratti pubblici e della prossima manovra di Bilancio.  il Governo annuncia 5,4 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici nel prossimo triennio,  una cifra che ad occhio e croce determinerà i soliti irrisori aumenti, buona parte dei quali da erogare nella contrattazione di secondo livello attraverso meccanismi divisori come la performance o magari con qualche istituto contrattuale deciso per alcuni e a discapito di tanti altri.

Senza fare il processo alle intenzioni  è bene sapere che 
  • la cifra stanziata non consente di recuperare neppure una piccola parte del potere di acquisto eroso negli anni di blocco contrattuale e in quelli successivi
  • la copertura economica di questi soldi è tutta da varificare tanto è vero che la patata bollente viene inviata alla  Ragioneria generale dello Stato
  • Non è ancora chiaro come saranno recuperati i 7,2 miliardi dalla lotta alla evasione, si sa che vogliono congelare ogni aumento dell'Iva, tagliare il cuneo fiscale ma  quali siano le misure concrete adottate per recuperare soldi dal nero è tutto da capire
  • Il taglio del cuneo fiscale poi avrà ripercussioni sulla fiscalità generale e quei soldi dovranno essere recuperati in qualche modo a meno che non si voglia disinvestire in istruzione, sanità, welfare e quanto altro. E in ogni caso le misure previste avranno effetti parziali e insufficienti per il rilancio del potere di acqisto, qui non si tratta di aiutare alcune fasce del paese a discapito di altre (per esempio i 3,7 miioni di occupati che non hanno beneficiato del Bonus Renzi), si tratta invece di accordare misure di sostegno valide erga omnes, almeno per fasce di reddito medio basse.
  •  saranno rafforzate previdenza e sanità integrativa e solitamente cio' accade quando si inizia a lesinare sul welfare e sulle pensioni, del resto i favori accordati ai fondi pensione, cogestiti con i sindacati, non sono senza merce di scambio
Le prossime settimane saranno illuminanti, fin da ora sarà il caso di capire quale sia la reale posta in gioco e attrezzarci conseguentemente.

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