Il rimpallo dei debiti tra enti locali e Stato

Il debito contratto da numerosi comuni è cosi' pesante che numerosi enti locali non riescono piu' a sostenere gli interessi con le Banche. Se poi aggiungiamo le fideiussioni false presentate da soggetti privati, le finanze comunali non si trovano in condizioni di salute ottimali

Nella prossima legge di Bilancio potrebbe esserci anche un intervento decisivo per trasferire allo Stato alcuni debiti contratti dagli enti locali, si parla di ristrutturazione di 42 miliardi  con i mutui trasferiti allo Stato  «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Sarà possibile? Intanto lo Stato, forte delle sue dimensioni e finanze pensa di abbassare gli interessi dei debiti contratti dagli enti locali, ossia Province, Comuni e Regioni.

Stando ai dati ufficiali il debito degli enti locali ammonta solo all’1,6% del debito pubblico totale e da 7 anni ad oggi è in continuo calo anche se in maggiore difficoltà risultano i piccoli comuni.

Per anni abbiamo visto scaricare dallo Stato agli enti locali numerosi oneri, per esempio diminunite le risorse, bloccate le facoltà assunzionali non restavano due strade: da una parte la privatizzazione\esternalizzazione dei servizi, dall'altra chiedere prestiti a tassi che 20 anni fa erano decisamente piu' alti di quelli odierni.

La misura, se andrà in porto, è resa necessaria da alcune ragioni a tutti note ossia la difficoltà degli enti locali a sostenere la spesa corrente che per un quinto è indirizzata a pagare gli interessi  e lo stesso debito e in questo modo lo Stato lascerebbe agli enti locali maggiori risorse per la manutenzione del territorio e per erogare servizi. Tuttavia ci chiediamo se la soluzione migliore non sarebbe quella di eliminare ogni tetto di spesa relativamente ad alcune materie e restituire agli enti locali quanto promesso e mai mantenuto a seguito della aboragazione della tassa sulla prima casa. 

Resituire insomma non solo facoltà di spesa ma anche possibilità di investire risorse in manutenzione, servizi e personale senza essere soggetti a tetti di spesa

Ma in questo modo si andrebbero a violare le regole dell'austerità che il Governo intende salvaguardare, magari pensando ad un intervento della Cassa depositi e prestiti con la quale molti enti locali hanno contratto debito. In che modo?  Trasferendo i mutui al Tesoro si estinguerebbe anticipatamente il finanziamento con il pagamento di una sorta di multa il cui ammontare sarebbe comunque sempre inferiore alla somma del debito contratto.

In un caso o nell'altro non solo non si utilizza la Cassa per una grande opera di investimento pubblico ma si lasciano inalterati i meccanismi del controllo di spesa.

Gli enti locali potranno respirare per un poco ma fino a quando? La coperta, ovunque la si tiri, resta sempre troppo corta.

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