Terremoto..... e la ricostruzione?

Il nostro paese è attraversato da terremoti e devastazioni, alluvioni e crolli potrebbero essere sicuramente evitati da una manutenzione reale del territorio e delle opere.
Ma per fare cio' servono soldi , lavoratori impiegati nelle opere giornaliere, una cura del nostro territorio che è stata nel corso degli anni sminuita e abbandonata.
Siamo la nazione nella quale i terremotati sono rimasti decenni nelle baracche o nelle abitazioni di emergenza, il paese che in occasione di calamità naturale scopre fenomeni corruttivi che bruciano le risorse economiche da destinare invece alla ricostruzione.

Il Terremoto del centro Italia, a distanza di anni, rappresenta la fotografia di un paese che non ha cura del proprio territorio, che non sa e non vuole operare per la ricostruzione , per salvaguardare le attività produttive messe in ginocchio dal sisma.

Non è casuale che aree agricole da dove provenivano prodotti di eccellenza ambiti sui mercati mondiali stentano a recuperare i livelli produttivi di un tempo, migliaia di aziende in difficoltà, migliaia di posti di lavoro perduti, migliaia di case ridotte a cumuli di macerie, assenza di investimenti effettivi per recuperare borghi, strade e infrastrutture.

Esiste una emergenza reale nel paese, è quella ambientale intesa non solo come produzioni green ma come salvaguardia dei territori preservandoli da grandi e inutili opere per valorizzarne le realtà produttive, la qualità della vita e per rilanciare i prodotti agricoli anche in chiave occupazionale. Si parta quindi da questi fatti incontrovertibili prima di giudicare strategica l'alta velocità

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