QUando la giustizia dei piu' forti condanna gli operai
QUando la giustizia dei piu' forti condanna gli operai
Il Sindacato generale di Base sta dalla parte dei lavoratori e di quanti negli ultimi decenni hanno combatttuto il disatro ambientale e le produzioni nocive che hanno seminato morte e distruzione tra gli operai e la popolazione -
Negli ultimi anni molti lavoratori sono stati condannati a pagare le spese legale a seguito di cause intraprese contro i datori di lavoro.
Eppure la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 77/2018, ha stabilito che il
lavoratore soccombente in una causa di lavoro non è più tenuto a pagare
le spese legali. E' evidente la incostituzionalità dell’art. 92 del Codice di procedure civile.riformulato nel 2014. Il Governo Renzi ha rappresentato un attacco durissimo ai diritti dei lavoratori come dimostra l'innalzamento dell'età pensionabile fino a 70 anni e la volontà di disinnescare le cause intraprese dai lavoratori per condannarci al silenzio, alla subalternità rispetto ai dettami padronali.
Una volta stabilito il carattere anticostituzionale di quella Legge sono partiti di nuovo attacchi alla Costituzione, non siamo qui a discutere della Carta ma del fatto che vogliono rimuovere ogni ostacolo alla affermazione di un diritto ingiusto e contrario agli interessi delle classi lavoratrici.
E' questo il salto di qualità dell'offensiva padronale, insieme alla Legge sulla rappresentanza che nel 2014 ha stabilito che solo firmando quella intesa è possibile presentare liste alle elezioni rsu, quella legge che il Governo Conte Bis, con i sindacati complici, vuole applicare in toto con sanzioni a quanti decideranno di non rispettarla.
Ma mentre si stabilisce il carattere anticostituzionale di una legge , allo stesso tempo si condannano 21 operai del Nuovo Pignone a pagare 90 mila di euro a seguito di una causa da loro intrapresa per danni morali contro l'azienda. vinta la causa per danni morali ora la multinazionale si dice disposta a rivedere le somme se gli operai devolveranno il 20 per cento ad alcune associazioni indicate dalla stessa azienda come leggiamo sulla stampa.
Una autentica beffa,la condanna degli ex operai al risarcimento delle spese legali, quasi a dimenticare come nel corso degli anni molti operai siano morti e tanti altri si siano gravemente ammalati, di mesotelioma o di altre malattie respiratorie contratte sul posto di lavoro , a seguito della esposizione all'amianto o ad altre
polveri. Una strage di operai che hanno lavorato nelle fabbriche degli Anni '60-'70, il numero dei morti è destinato a crescere nei prossimi anni.
La Cassazione ha condannato gli ex operai a risarcire le spese legali sostenute dalla
multinazionale BhGe (Baker Hughes Ge company) che controlla oggi la Nuovo Pignone e questa sentenza rischia di fare giurisprudenza e condannare tanti altri lavoratori a pagare cifre elevatissime alle multinazionali proprietarie di produzioni che hanno provocato morte e malattie, quei lavoratori che hanno avuto il coraggio di intraprendere cause a seguito della morte di tanti loro compagni.
Nel nostro paese esiste una emergenza reale negata dai Governi e sottovalutata dal sindacato, quella delle morti e degli infortuni sul lavoro. Non si tratta di stabilire procedure generiche e astratte a tutela della salute e sicurezza, si tratta invece di denunciare le condizioni in cui ci troviamo a vivere e lavorare, denunciare una Giustizia ingiusta verso i lavoratori e accondiscendente verso i padroni, sottomessa alle ragioni dei poteri dominanti e forte con i piu' deboli. Una giustizia di classe che condanna gli operai ad un risarcimento dopo avere visto molti di loro morire, a seguito di sofferenze disumane, per malattie contratte nelle fabbriche della morte, quelle fabbriche mai bonificate negli ultimi anni e che continuano a rappresentare una seria minaccia alla nostra salute
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