Controlli delle mense e appalti: la vicenda di Cascina induca a un sostanziale ripensamento delle politiche intraprese

Comunicato stampa Sindacato Generale di Base

La storia è di questi giorni, i Nas visitano un centro cottura nel Cascinese, da cui parte il vitto per le scuole comunali, trovano degli scarafaggi e sospendono le attività per alcuni giorni fino alla disinfestazione dei locali.

L'amministrazione comunale di Cascina affida alla stampa un comunicato per sminuire l'accaduto, imperversa la polemica politica ma per restare ai fatti cosa è accaduto?

C'era una volta una mensa pensata per rifornire le scuole del Comune, una mensa comunale a tutti gli effetti poi la gestione è stataaffidata ad una azienda ad hoc emanazione del Comune e infine privatizzata con la vendita delle quote societarie .La Lega si vanta di avere abbattuto i costi di gestione, scimmiottano i politici del centrosinistra che 15 anni fa esternalizzavano servizi per far apparire gli Enti locali virtuosi.

Un percorso identico a tanti altri Enti locali con investimenti pubblici per costruire strutture gestite dal Comune che nel corso del tempo sono state aziendalizzate e poi privatizzate.

I problemi sono quindi altri e lo si capisce da una serie di  controlli di routine organizzati dai Nas nelle mense scolastiche meno di un anno fa

La maggioranza delle violazioni riscontrate sono di tipo amministrativo, per esempio la mancata applicazione dei sistemi di autocontrollo e prevenzione del rischio, carenze igieniche e strutturali delle aree adibite alla lavorazione, irregolarità sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti spesso conservati a temperature non idonee

La questione allora è anche altra ossia le condizioni di lavoro all'interno delle mense "private" o "privatizzate", si risparmia sulle ore e sugli interventi manutentivi perchè i contratti premiano l'offerta economica piu' vantaggiosa, la retorica del Km zero spesso occulta ben altra realtà con lavoratrici adibite allo sporzionamento che hanno contratti settimanali anche di dieci ore e quindi ben al di sotto dei minimi orari contrattuali. E spesso gli Enti locali, che dovrebbero vigilare sulla idoneità dei locali, non hanno soldi e personale per i controlli e la messa in regola dei locali.

Non è solo una questione di igiene, al di là della vicenda Cascinese, ma di organizzazione del lavoro e di politica degli appalti, non si dovrebbe risparmiare sulla sanità, sull'istruzione e sui servizi destinati alla infanzia ma tutti i governi, locali e nazionali, sono sordi.

E restiamo basiti dal fatto che alcuni amministratori locali della provincia abbiano fatto a gara a indicare la loro estraneità alla vicenda perchè i problemi che riguardano le mense e gli appalti ci riguardano tutti\e senza demarcazione tra territori comunali .E i bambini e le bambine, i lavoratori e le lavoratrici, sono tutti uguali e meritano un trattamento dignitoso, decoroso e di qualità (anche sotto il profilo contrattuale e retributivo)

Che la vicenda cascinese sia quindi l'occasione per rimettere in discussione le politiche degli appalti in materia di scuole e refezione.

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