Asili nido, scuole dell'infanzia e scuola dell'obbligo: dove sono finite le promesse? Sciopera l'11 Ottobre!

 Asili nido e scuole dell'infanzia, da anni si parla del loro potenziamento sul territorio ma nei fatti cosa è accaduto?

Nel 2013 erano 22,5 i posti a disposizione per i nidi in un campione di100 bambini con meno di 3 anni..Nell’anno educativo 2018/19, sono arrivati a 25 ogni 100 minori.

Percentuali ancora lontane dagli obiettivi europei che preveddono 33 posti di asilo nido ogni 100 bambini\e under 3 anni. Ma perchè ci sono cosi' pochi posti negli asili nido, nei quali i privati ormai la fanno da padrone, e si vanno depotenziando le scuola dell'infanzia comunali?

Le risposte sono assai semplici:

  1. Il calo delle nascite puo' essere solo una parziale motivazione dei mancati investimenti, in realtà ci sono tanti comuni che hanno preferito costruire convenzioni con soggetti privati dove la forza lavoro è meno pagata e i costi ridotti in virtu' di contratti sfavorevoli
  2. Gli investimenti nei nidi dovrebbero partire dal considerarli non piu' servizi a domanda individuale visto che la pandemia ha acuito i disagi sociali ed economici e le rette hanno costi per molti insostenibili
  3. La statalizzazione delle materne fa parte di una logica perversa secondo la quale gli enti locali non debbano piu' investire in maniera prioritaria nella gestione diretta dei servizi educativi
  4.  si va verso un sistema di servizi in campo educativo e sociale che privilegerà i rimborsi spesi e il lavoro delle associazioni a  solo discapito del salario e dei rapporti di lavoro contrattualizzati dai quali scaturisce qualità dei servizi e professionalità delle operatrici 
  5.  nel caso di servizi come la refezione non si introducono nei bandi di gara i rapporti tra addette e bambini\e come accade invece nei nidi, cosi' facendo vengono non solo contratti i costi del lavoro ma si condannano queste lavoratrici a condizioni di vita e di lavoro non dignitose con poche ore di contratto alla settimana e carichi di lavoro pesanti. La qualità del servizio e la dignità delle lavoratrici restano questioni imprescindibili

Ci pare evidente che senza investire in scuola e sanità la tanto decantata ripartenza non ci sarà, siamo sempre piu' convinti che sociale e settori educativi saranno ancora una volta le vittime sacrificali di processi che guardano al contenimento dei costi e non alla qualità della vita e dei servizi

Anche per questo scioperiamo l'11 Ottobre. Appuntamento a Pisa ore 930 davanti alla Prefettura

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