Manovra per la crescita e per la BCE

La Manovra economica guarda essenzialmente all'Ue, alle raccomandazioni di Bruxelles e non alle istanze del mondo del lavoro colpito dalla crisi. La Manovra si muove nell'alveo della sostenibilità del debito e da qui la necessità del Governo di tornare alla Fornero visto che la voce previdenziale costituisce una importante parte delle spese. Da fine maggio scorso sappiamo che la Manovra di Bilancio si sarebbe mossa su alcuni binari per massimizzare il sostegno della ripresa e senza mettere a rischio il Bilancio o meglio rispondendo alle sollecitazioni di Bruxelles. Accorgersi, dopo 5 mesi, che gli indirizzi per la manovra di Bilancio non saranno quelli auspicati per ridurre l'età lavorativa ci sembra l'ennesima beffa sindacale, di cgil, cisl uil, ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori. Non era dato sapere i contenuti della Manovra di Bilancio ma da 5 mesi sapevamo che non avrebbero cancellato la Fornero, avrebbero ridimensionato il Reddito di cittadinanza, eppure in 5 mesi cgil cisl uil hanno fatto da pompieri nel mondo sindacale e nelle realtà sociali. La spesa previdenziale dovrebbe ridursi dal 17 per cento a poco sopra il 15% nell'arco di un triennio, per raggiungere questi obiettivi gli stanziamenti in Legge di Bilancio erano fin dall'inizio funzionali allo scalone quota 102 salvo poi tornare alla Legge Fornero, anzi al sistema contributivo per tutti\e, il Rdc avrà intanto requisiti di accesso molto piu' severi per ridurre la platea dei beneficiari nonostante le famiglie in povertà siano nel frattempo raddoppiate. Tra un anno inizieremo a vedere i risultati del sistema contributivo, i primi pensionati con la intera vita lavorativa calcolata a fini previdenziali e in base ai contributi versati avranno pensioni molto basse rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni con il sistema misto. Si racconta delle grandi spese sostenute con la quota 100 ma se guardiamo i numeri si capisce che a beneficiare dell'anticipo previdenziali siano stati numeri irrisori rispetto agli aventi diritto, a scoraggiare questa scelta la decurtazione economica dell'assegno previdenziale e la incertezza per il futuro. Il problema non è rappresentato solo dalla Fornero ma dal sistema contributivo di cui Cgil Cisl Uil non parlano nonostante sia a tutti chiaro che questo sistema di calcolo sarà la causa delle pensioni da fame di domani. E Draghi puo' anche prevedere, in futuro, una parziale rilettura della Fornero ma sicuramente non tratterà sul sistema contributivo di cui anche i sindacati si sono dimenticati raccontando che la perdita di potere di acquisto delle pensioni sarebbe stata compensata dalla previdenza integrativa. La Manovra prevederebbe sulla carta soldi per tutti\e, 8 miliardi di tagli alle tasse, 4 miliardi per la sanità (ma non è dato sapere ancora la destinazione di questi soldi), 3 per il fondo di garanzia Pmi, 3 per gli ammortizzatori sociali, 2 per gli interventi contro il caro-bollette e 2 per gli investimenti pubblici, 1,5 tra pensioni, Cig e incentivi a imprese ed enti territoriali, qualche soldo anche per il reddito di cittadinanza , 1 miliardo per la cultura e mezzo per istruzione e ricerca, 870 milioni nel 2022 per il pubblico impiego (e nel frattempo la indennità dei sindaci sarà raddoppiata). Ma di cosa ci lamentiamo viste queste cifre? Stando al Governo e ai Giornali le criticità non avrebbero fondamento alcuno. Dopo la Quota 100, contro cui aveva tuonato Bruxelles, abbiamo la proroga al 2022 dell’Ape sociale estesa ad alcune categorie di lavori gravosi. Attenzione: solo per 12 mesi sarà in vigore la Quota 102 con 64 anni d’età e 38 di contributi, poi si torna alla Fornero ricordando che dai prossimi anni si andrà in pensione solo con il sistema contributivo. Da inizio 2022 si potrà andare in pensione prima del tempo? Ovviamente si ma a costo di grandi decurtazioni economiche, con Opzione donna,60 anni d’età (61 per le autonome) e 35 di contributi, con l’Ape sociale (63 anni d’età e 30 o 36 anni di versamenti) Gli investimenti saranno assorbiti per consentire il pensionamento della forza lavoro nelle Piccole e Medie Imprese, se vuoi anticipare l'età pensionabile lo farai con grandi tagli al futuro assegno e solo in pochi e determinati casi, si rafforza il sistema contributivo e i fondi destinati alle aziende vengono in realtà presentate sotto altre voci come se si trattasse di interventi di welfare o per il lavoro. Il nodo previdenziale è uno degli aspetti salienti di questa manovra ma non il solo a scontentare il mondo del lavoro, basti guardare alla esigua platea dei lavori usuranti, sullo sfondo della autonomia differenziata si va prefigurando la fusione tra enti locali senza dimenticare le esigue misure di sostegno al reddito , ai salari e alle famiglie

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