Dalla piazza di Pisa per il popolo palestinese e contro l'economia di guerra

 

Comunicato stampa Cub e Cobas di Pisa

Sciopero generale oggi e manifestazione con oltre 10 mila partecipanti che hanno attraversato la città per la intera mattinata, sfidando le condizioni metereologiche avverse. Cub e Cobas di Pisa hanno scelto di condividere lo striscione con alcune parole d’ordine che hanno l'obiettivo di costruire l'unità tra lavoratori, al di là delle appartenenze sindacali, esigenza sentita da una larga parte di cittadine/i e dimostrata con la presenza di lavoratori e lavoratrici della scuola e della PA, dell’igiene ambientale, delle cooperative e della cultura nel nostro spezzone.

Ci tiene insieme il no al Riarmo e all’economia di guerra, siamo consapevoli che istruzione, cultura, sanità saranno le vittime sacrificali di tagli delle risorse che saranno indirizzate verso le spese militari, come ad esempio nel caso dei 520 mln per la base militare a San Piero.

L’economia di guerra significa spostare risorse da sanità, istruzione e salari verso gli investimenti militari; inoltre, contemporaneamente crescono infortuni e morti sul lavoro, mancando ispettori e tecnici alla sicurezza per ispezionare i cantieri, così i diritti sociali diventano un lusso; infine, c'è un processo di militarizzazione di scuole e università allo scopo di far passare un modello educativo improntato alle ideologie militariste.

L'economia di guerra e il genocidio sono strettamente legati,  lo sciopero di oggi conferma che nel paese sta crescendo il rigetto del genocidio del popolo palestinese, l'opposizione alle complicità del governo italiano che continua a consentire l'invio di armi a Israele nonché il netto rifiuto dell’aumento delle spese militari pagato con i tagli alle spese sociali.

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