LA CIANCIA POLACCA

 

LA CIANCIA POLACCA
"Non è un capello, ma un crine di cavallo, uscito dal paltò" ("Il capello", Edoardo Vianello 1963)



di Rodrigo Rivas

La sera del 10 settembre, in Europa, la tensione è arrivata vicina ad esplodere. La notizia era chiara:
"UN MISSILE RUSSO HA COLPITO UN A CASA NEL VILLAGFIO DI WYRIKI, A LUBLINO, IN POLONIA".

Commentava l'amico Francesco dall'Aglio (raccomando il suo canale telegram a chiunque sia interessato alle vicende ucraine):
"Raffica di rapporti su un presunto attacco russo in Polonia condotto da droni Geran in direzione dell'aeroporto di Rzeszow, il principale hub logistico dei rifornimenti NATO, che è stato chiuso per "attività militare non pianificata... Caccia polacchi sono in volo per intercettare i droni. Vediamo se è una storia vera, se qualcuno delira, se qualcuno ha interesse a far casino a pochi giorni dall'inizio delle esercitazioni Zapad 2025 in Bielorussia"...
C'è un Airbus della NATO in volo ora verso i confini orientali della Polonia, allego carta (sono le 01:09) ... In zona si sta dirigendo anche un Gulfstream italiano partito dall'Estonia".

Due giorni prima, 8 settembre, la sig.ra Kallas, "Alta rappresentante per la politica estera dell'UE", aveva riferito al Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria:
"We must continue to fight". "Dobbiamo continuare a combattere", ovviamente contro la Russia. E, se le parole hanno un senso, se ci stiamo combattendo, siamo in guerra.
Siamo talmente felici che non c'eravamo accorti!

Comunque, probabilmente autoeccitatasi, la signora Kallas aggiungeva:
"In seguito (alla sua resa), alla Russia non dovrà essere concesso di riarmarsi".
Si presume che a sottomettere la Russia a più miti consigli siamo noi.
Napoleone, quello vero, avrebbe sorriso. I tanti Napo in giro fanno il ghigno feroce.

Seguiva un crescendo di dichiarazioni guerresche ma, per disgrazia loro e fortuna nostra, ad un certo punto il casus belli si mostrava per quello che era: una volgarissima panzana.
Ma andiamo con ordine.

Il 16 settembre Rai News 24 raccontava con non poca confusione:
"Il missile caduto in Polonia, che ha provocato due morti, è stato registrato al termine di una pioggia di oltre 100 razzi russi che si è abbattuta sull'Ucraina.
È la prima volta che un paese dell'Alleanza viene colpito direttamente nel conflitto.
Le immagini mostrano i danni provocati, molto probabilmente, da un razzo della contraerea ucraina. Dunque, non un attacco di Mosca ma un missile antiaereo del sistema s-300. Nelle immagini il trattore rimasto coinvolto e la voragine".
Quindi, stando alla confusa parola della RAI, i droni erano russi ma il missile era ucraino.

Due giorni dopo, il 17 settembre, il quotidiano "Rzeczpospolita", "quotidiano polacco a diffusione nazionale e l'unico giornale di orientamento conservatore-liberale in Polonia" (wikipedia), raccontava: "Secondo fonti vicine ai servizi segreti polacchi è stato un missile polacco difettoso a danneggiare una casa nel villaggio di Wyryki lo scorso 10 settembre".

Secondo il suo racconto, quel giorno le difese aeree di Varsavia erano state attivate per contrastare un’incursione di droni russi vicino al confine con l’Ucraina.
Per un malfunzionamento, un missile aria-aria Aim-120 lanciato da un caccia F-16 dell’aeronautica polacca ha colpito l’abitazione per errore.

L'errore non rivelato e la necessità di proteggersi da eventuali atti ostili durante le manovre Zapad 2025 aveva portato la Polonia a schierare 40 mila uomini al confine con Russia e Bielorussia.
Purtroppo per il governo europeo - eletto ed appoggiato da Democratici e socialisti europei - e per fortuna degli europei, alle manovre erano ufficialmente presenti militari statunitensi.

La presenza dei militari statunitensi ha ridicolizzato la propaganda del premier polacco Tusk alla spasmodica ricerca - come gli altri guerrafondai europei - di un motivo per far intervenire direttamente la Nato nel conflitto ucraino.

Non ci vuole Sperlonga Holmes per capire che la presenza dei militari Usa a Zapad2025 dimostra che, almeno per ora, Paperino Trump non intende confliggere con la Russia.
Appartenendo la Nato agli USA, i polacchi e la loro compagnia del "marciam, marciam" hanno dovuto darsi una calmata.

In Italia tutto questo sembra non avere un grande  interesse.
Altrove è molto diverso. In Polonia, l'Ufficio per la Sicurezza Nazionale (Bbn) ha chiesto al governo "di fare chiarezza immediata sull’accaduto".
E il presidente conservatore Karol Nawrocki ha aggiunto su X: "Non si possono nascondere le informazioni... I messaggi rivolti ai polacchi devono essere verificati e confermati, soprattutto in un contesto di disinformazione e guerra ibrida".

Se ne deduce che il presidente polacco e l’Ufficio per la Sicurezza Nazionale non sono mai stati informati dal governo Tusk su quanto era effettivamente accaduto. Erano ignari dei fatti quanto i cosiddetti cespugli del PD italiano che, tuttavia, a questo punto non dovrebbero potersi giustificare con la mancanza d'informazioni.

Secondo quelli che se ne intendono, non sarebbe così strano che un missile sparato manchi il bersaglio e vada a cadere su edifici civili. 
Farebbe parte dei cosiddetti "effetti collaterali".

Resta che i governi e la stampa dell'Europa hanno trasformato un crine di cavallo in una folta cappelliera, come nelle storielle sui gloriosi soldati blu scotennati da cattivissimi indigeni insoddisfatti dal dover consegnare le loro terre in cambio di una medaglia.

I Pierini urlano "al lupo, al lupo".
Per Vianello, una fibra del paltò.
Per i volenterosi, una causa di guerra.
Per me, i volonterosi hanno fatto la solita figura di merda.
Dal paltò alla palta è questione di un attimo.

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