Poeta e attivista per la pace, docente precario e volontario nel sociale. Intervista a Rocco Bruno

 

Poeta e attivista per la pace, docente precario e volontario nel sociale. Intervista a Rocco Bruno 

di Laura Tussi



Tanti giovani come Rocco Bruno sono alla ricerca di un percorso di vita che garantisca loro e all’intera umanità un futuro e un altro mondo possibile sempre più necessario.

Raccontaci di te
Mi chiamo Rocco Bruno e ho 28 anni.
Sono nato e cresciuto tra lago e monti, a Lecco, città lombarda dai mille colori.
La mia famiglia è originaria della Basilicata, terra meravigliosa che frequento annualmente con molta gioia e curiosità.
Ho studiato Filosofia presso l’Università degli studi di Milano, trascorrendo anche un semestre accademico in Belgio.

Hai trovato un sogno per la tua vita, come tanti giovani, nell’insegnamento. Vero?

Sono un insegnante supplente, con esperienza alle elementari e alle superiori.
Ho appena concluso un periodo di volontariato a Berlino, in una scuola dell’infanzia a metodo Montessori.

Ho avuto modo di ascoltare una tua poesia che hai declamato in pubblico. Raccontaci di questa tua passione letteraria.
La mia passione per la scrittura mi ha portato ad auto-pubblicare due libri di aforismi: “Natura e sentimento” (2019) e “Desiderio di luce” (2025).
Ho un canale YouTube (@roccobrunoo), luogo dove esprimo liberamente pensieri che oscillano tra poesia, filosofia e politica.

Quali sono le origini della tua passione per la scrittura che definisci luogo dell’anima affascinante e misterioso?
La scrittura è stata una chiamata da un luogo dell’anima tanto affascinante quanto misterioso.
Ricordo ancora, da adolescente, il mio primo approccio: un quadernetto bianco e mal conservato, trovato nella camera di mia zia, diventato così spontaneamente il mio primo diario.

Fin da ragazzino ti sei sempre espresso con la scrittura anche con un taglio intimistico e autobiografico. Cosa ti spingeva a raccontarti?
Non si trattava soltanto della preziosa possibilità di registrare i fatti più semplici della mia quotidianità di allora; quelle prime pagine erano infatti anche il luogo perfetto dove sperimentare la creatività di un pensiero, il mio, embrionale ma già frizzante, senza la paura e l’angoscia del giudizio altrui. Il mio primo diario fu indubbiamente una delle dimensioni più significative attraverso cui iniziai a godere delle mie libertà intellettuali, immaginative e spirituali.

Pratichi ancora l’approccio autobiografico e diaristico?
Tuttora, come pratica di scrittura introspettiva, il diario resta un valido strumento al quale mi affido con serenità e talvolta anche con necessità, tenendo saldo l’obiettivo di preservare con cura una consapevolezza scevra da pressioni sociali e dedita a scavare le profondità dell’esistenza personale e collettiva.

La tua scrittura tra poesia e filosofia
La scrittura che porto avanti vuole essere una continua oscillazione danzante tra poesia e filosofia, due pratiche che amo definire umili e rivoluzionarie.
La complementarietà che ottengo nel mescolare i colori dell’una e dell’altra risiede nell’amore per la bellezza, coltivato e annaffiato dalla poesia, e nel coraggio per il pensiero critico, innescato e alimentato dalla filosofia.

Quali funzioni hanno queste pratiche intellettuali e quanto ti supportano nella vita e anche nel quotidiano?
In un mondo di capitalismo predatorio e di consumismo compulsivo, queste due arti umanistiche brillano come stelle nella notte, fari che guidano il cammino di una resistenza pacifica ma determinata.
La violenza della società contemporanea è così pervasiva da apparire naturale e necessaria agli occhi di un’umanità ormai ridotta a mera funzione produttiva all’interno di un apparato tecnico che chiamiamo “civiltà del progresso”.
La competizione, l’ansia da prestazione, la solitudine, la guerra, il culto esasperato del sé, il razzismo, il disastro umanitario e ambientale: tutto ciò è la manifestazione esteriore di una interiorità privata delle facoltà di pensare in modo lucido e di amare in modo incondizionato.

La Filosofia e la Poesia e la Scrittura come creazione della bellezza in una congiuntura oscurantista e brutale e violenta che tutti noi viviamo?
Ecco che la poesia e la filosofia, riaccendendo rispettivamente il senso del bello e l’attitudine critica, possono diventare pratiche di attivismo, richiamandoci alla semplicità e alla purezza della nostra struttura antropologica e psicologica, e indirizzandoci verso una pace e una giustizia che coprano tutti i livelli dell’universo sociale ed ecologico.

Quindi pensieri e parole critiche come strumento di crescita e sollecitazione collettiva per creare comunità dialogiche anche aperte all’ascolto dei più giovani?
Le parole che scrivo e che recito, il più delle volte in forma aforistica, a cavallo tra prosa e lirica, sono umili e coraggiose, sognano e creano un mondo migliore, un mondo possibile perché in un certo senso già reale. In altri termini, dal mio punto di vista, non si tratta tanto di cambiare radicalmente la natura umana, quanto piuttosto di valorizzarne alcune capacità e sensibilità già insite nel profondo, ma che purtroppo sono state indebolite e trascurate per tanto tempo.

Quali sono le funzioni cognitive che contribuiscono allo sviluppo della formazione di collettività comunitarie per un altro mondo possibile?
La condivisione, la semplicità, l’empatia, il rispetto, la tolleranza, la solidarietà, la comunicazione non violenta: tutte nobili passioni del cuore, passioni che noi stessi viviamo in momenti del quotidiano, e che possiamo tornare a trattare come le vere ed uniche priorità del nostro agire, sentire e pensare.

Come si proietta nella società la tua missione letteraria?
La mia missione è quella di diffondere benevolenza attraverso i miei scritti, il mio canale YouTube, e la mia attività da insegnante.
La lettura e la riflessione, l’ascolto e il dialogo possono costituire i mattoncini di una nuova fioritura dello spirito individuale e collettivo. Con o senza libri, a scuola o fuori scuola, sui social o in piazza, possiamo riappropriarci dei desideri più autentici del cuore, coltivando tutti insieme i giardini deliziosi delle nostre esistenze, luoghi magici e reali di pace, gioia e amore.

Puoi mostrarci uno dei tuoi pensieri poetici preferiti?
Eccone uno. Titolo: LUCE.
Nel cuore custodisco la bussola del mio cammino.
La mente mi illumina,
è la stella più radiosa del mio universo.
Non importa quanto la vita mi butti a terra e mi schiacci,
il mio destino vola alto nel cielo della libertà.
Per ogni evento negativo, io sono il positivo.
Per ogni colpo subito, io sono l’anima e la sua resistenza.
Nella solitudine, nella depressione, nella malattia,
io sono un artista, invento la mia forza.
Non temo l’abisso.
Una grandiosa fiamma darà colore a questi giorni di malinconia.
Io sarò il padrone del mio coraggio.

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