L'economia di guerra divide la Francia e fa cadere il governo
La sfiducia in Parlamento al Governo Francese è anche un colpo inferto alla credibilità internazionale del Presidente Macron verso cui in patria la fiducia è scesa ai minimi termini.
Alcuni analisti tendono a descrivere la crisi governativa in termini approssimativi tacendo sulle divisioni interne al paese in materia di politica estera, riarmo, spesa militare.
Le misure proposte da Bayrou rischiavano di ripercuotersi negativamente sulle classi sociali meno abbienti pur celandosi dietro alla sempre verde carta del recupero della evasione fiscali, andando a guardare la manovra di Bilancio si sono trovati oltre 20 miliardi di tagli lineari alla spesa pubblica, la contrazione delle prestazioni sociali, la mancata rivalutazione delle pensioni in base alla inflazione fino alla soppressione di due giorni rossi sul calendario, il lunedi' di Pasqua e la Giornata della Vittoria sul nazifascismo
Regali fiscale alle imprese, mancati investimenti sociali e gli impegni assunti con Bruxelles per il mantenimento del debito, sono argomenti che scottano e dividono perfino le forze moderate.
Sullo sfondo della Europa di guerra la crisi governativa francesce è un segnale di allarme sulla tenuta Ue rispetto al riarmo e alla economia di guerra
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