La pace tradita. Nel mondo di oggi il diritto internazionale è andato in frantumi e non c’è più posto per i filosofi

 

La pace tradita. Nel mondo di oggi il diritto internazionale è andato in frantumi e non c’è più posto per i filosofi 

di Laura Tussi

La pace tradita. Nel mondo di oggi il diritto internazionale è andato in frantumi e non c’è più posto per i folosofi (Laura Tussi)Da Hobbes a Bobbio: una panoramica sulla pace fino al diritto internazionale e alla demolizione post bellica

La pace è uno stato di armonia e tranquillità caratterizzato dall’assenza di conflitti, violenza e guerra. Può essere definita in diversi modi a seconda del contesto e della prospettiva in cui viviamo. Ad esempio Pace con assenza di guerra o conflitto. E ancora Pace positiva con presenza di giustizia, uguaglianza e rispetto per i diritti umani. E Pace duratura: stabilità e sicurezza a lungo termine, fondata su relazioni positive e cooperazione tra individui, gruppi e nazioni. La pace è un ideale molto alto e soprattutto da noi pacifisti è considerata un valore fondamentale per la convivenza umana e lo sviluppo sostenibile. Richiede sforzi continui per prevenire i conflitti, promuovere la comprensione e il rispetto reciproco e costruire relazioni positive tra individui, gruppi e nazioni e ancora genti, popoli e minoranze.

Pace attiva, passiva e giuridica
Norberto Bobbio (nella foto), un noto filosofo italiano, analizza le diverse forme di pace nella sua opera “Lezioni sulla guerra e sulla pace”. Secondo Bobbio, esistono diverse tipologie di pace, tra cui la Pace attiva che si riferisce agli sforzi e alle azioni concrete per prevenire i conflitti e promuovere la pace. In seguito analizza il concetto di Pace passiva che indica l’assenza di conflitti armati o guerre, ma non necessariamente la presenza di condizioni che favoriscano la pace duratura. La Pace giuridica si basa sull’istituzione di norme e istituzioni giuridiche che regolamentano i rapporti tra gli Stati e garantiscono la risoluzione pacifica delle controversie. Bobbio sostiene che la pace giuridica sia la più praticabile e efficace, poiché si fonda su istituzioni e norme che possono regolare l’uso della forza e prevenire i conflitti.

L’idea di Hobbes di un organismo sovranazionale
Thomas Hobbes, un filosofo inglese del XVII secolo, teorizzò la necessità di un organismo sovranazionale capace di affermare la necessità della pace. Secondo Hobbes, gli Stati dovrebbero rinunciare a parte della loro sovranità per creare un’autorità superiore che possa garantire la pace e la sicurezza.

Diritto internazionale e sanzioni
Attualmente esistono diverse istituzioni e norme di diritto internazionale che mirano a promuovere la pace e la sicurezza, come l’ONU e la Corte penale internazionale. Tuttavia, il loro potere e la loro efficacia sono limitati dalla mancanza di un’autorità sovranazionale effettiva. In teoria, l’ONU potrebbe sanzionare e fermare azioni aggressive di Stati come Israele, ma nella pratica, il Consiglio di sicurezza dell’ONU è spesso paralizzato dal veto di uno dei suoi membri permanenti.

Associazione internazionale e possibilità
La creazione di un’associazione internazionale effettiva è un obiettivo complesso e difficile da raggiungere, poiché richiede la cooperazione e il consenso degli Stati. Tuttavia, esistono diverse organizzazioni internazionali che lavorano per promuovere la pace e la cooperazione tra gli Stati.

Demolizione del sistema post-bellico
La crisi del sistema post-bellico è dovuta a diversi fattori, tra cui il declino del multilateralismo: gli Stati tendono a privilegiare gli interessi nazionali rispetto alla cooperazione internazionale. La mancanza di fiducia, vale a dire la mancanza di fiducia tra gli Stati e le istituzioni internazionali rende difficile la cooperazione e la risoluzione dei conflitti.

In sintesi, la pace è un obiettivo complesso e multisfacettato che richiede la cooperazione e l’impegno degli Stati e delle istituzioni internazionali. Nonostante le difficoltà, esistono diverse iniziative e organizzazioni che lavorano per promuovere la pace e la cooperazione tra gli Stati. Il diritto internazionale esiste e prevede sanzioni per gli Stati che violano le risoluzioni dell’ONU, ma l’efficacia di queste norme dipende dalla volontà degli Stati membri di applicarle. Israele, ad esempio, ha violato numerose risoluzioni dell’ONU, tra cui la risoluzione 242 del 1967 che dichiara l’occupazione israeliana della Palestina illegale. Tuttavia, nonostante queste violazioni, Israele continua a non essere sanzionato efficacemente dalla comunità internazionale.

Risoluzioni ONU violate da Israele
Le risoluzioni dell’ONU relative a Israele sono numerose e coprono un arco temporale di oltre 70 anni. Di seguito alcune delle più significative.
Occupazione e insediamenti: risoluzione 446 (1979), risoluzione 452 (1979), risoluzione 465 (1980) e risoluzione 497 (1981) che condannano gli insediamenti israeliani nei territori occupati.
Violenza e attacchi: risoluzione 101 (1953), risoluzione 106 (1955), risoluzione 111 (1956), risoluzione 228 (1966), risoluzione 248 (1968) e risoluzione 573 (1985) che condannano gli attacchi israeliani contro civili e Stati arabi.
Diritti umani: risoluzione 605 (1987), risoluzione 607 (1988) e risoluzione 608 (1988) che condannano le politiche e le pratiche israeliane che negano i diritti umani dei Palestinesi.

Risoluzioni dell’Assemblea Generale
Diritto al ritorno dei profughi: Risoluzione 194 (1947): i profughi palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case in Israele.
Occupazione e insediamenti: Risoluzione ES-10/15 (2004) che dichiara il muro costruito da Israele nei territori occupati è contrario al diritto internazionale.

Efficacia delle risoluzioni
Nonostante le numerose risoluzioni, Israele continua a non rispettare le decisioni dell’ONU. La mancanza di efficacia delle risoluzioni è dovuta principalmente al veto degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza. L’ONU ha emanato oltre 70 risoluzioni relative al conflitto israelo-palestinese, molte delle quali sono state violate da Israele. Tuttavia, l’ONU non ha potuto imporre sanzioni efficaci a causa del veto degli Stati Uniti e del Consiglio di Sicurezza.

Un potere sovranazionale che possa imporre sanzioni efficaci agli Stati che violano il diritto internazionale è difficile da realizzare, poiché richiede la cooperazione e il consenso degli Stati membri. L’ONU è stata istituita per promuovere la pace e la sicurezza internazionale, ma la sua efficacia è limitata dalla mancanza di un’autorità sovranazionale effettiva. La demolizione del sistema post-bellico è dovuta a diversi fattori, oltre al declino del multilateralismo e alla mancanza di fiducia tra gli Stati e le istituzioni internazionali che rende difficile la cooperazione e la risoluzione dei conflitti, risulta anche il Veto nel Consiglio di Sicurezza. Il veto di uno dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza può bloccare l’adozione di sanzioni efficaci contro gli Stati che violano il diritto internazionale.

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