Contratto Enti locali; le progressioni saranno ogni tre anni e solo sulla carta: Con la scusa di cambiare le aree di inquadramento si introducono elementi negativi per le carriere e il salario accessorio

La firma dei nuovi contratti della Pa è vincolata alla approvazione del nuovo sistema di classificazione del personale che stravolgerà la attuale declaratoria dei profili professionali.

I profili oggi esistenti sono gli stessi di 23 anni fa e senza dubbio qualche cambiamento sarebbe pur necessario, cambiamento da accompagnare, ed è questa la proposta della CUB;  al ripristino di meccanismi automatici di carriera.

Ma nulla di ciò accadrà ed è evidente che  si nasconda la nascita di una area quadri dietro alle nuove 4 aree così strutturate

  • Operatori;
  • Operatori esperti;
  • Istruttori;
  • Funzionari e dell’Elevata Qualificazione.

Tutto da comprendere ancora cosa siano i differenziali stipendiali che dovrebbero riguardare direttamente le progressioni orizzontali. Se recenti pareri stabilivano i due anni di anzianità nella qualifica come requisito essenziale per la progressione oggi si passa a 3 anni stando a quanto leggiamo sulle trattative in corso.  Una decisione regressiva che va verso la riduzione delle progressioni orizzontali nella carriera lavorativa della Pa. Poi si demanda alla contrattazione di secondo livello il numero dei differenziali stipendiali possibili nell'anno, anche questo elemento sembra confermare la volontà ministeriale di limitare le Progressioni orizzontali legandole sempre più al budget disponibile che varia da Ente ad Ente.

E a chi invece parla di fine della performance ricordiamo che la valutazione sarà ancora determinante per il salario accessorio e le Peo stesse, il limite dei tre anni è addirittura peggiorativo prevedendo solo per chi è fermo, senza progressioni, da sei anni un non meglio definito punteggio aggiuntivo.

Ci pare evidente che non si voglia favorire le progressioni ma solo regolamentarle con nuovi criteri riducendone il numero nel corso degli anni

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