Quando il Diritto diventa funzionale alla Guerra

 L'Italia ripudia la Costituzione? In teoria ma non nella pratica come dimostra la partecipazione del nostro paese a vari conflitti, sotto l'egida dell'Onu e non.

Alcuni giuristi un tempo pacifisti stanno gettando la maschera per indossare l'elmetto, ci auguriamo che non arrivino a difendere i diritti del battaglione Azov, del resto chi ha sdoganato i "ragazzi di Salò" ci ha abituato a incredibili giravolte.

A quanti invocano gli articoli del Trattato Ue sui diritti umani e i valori fondanti della Ue (ove c'è perfino l'uguaglianza!) vorremmo ricordare le amnesie in materia di migranti solo per dirne una.

Il Consiglio della Ue puo' decidere in autonomia sanzioni, approvate e non dall'Onu, e in tal senso si è già mossa con le sanzioni (a sinistra giudicate troppo tenere) verso la Russia.

E in nome della propria sicurezza gli stessi trattati europei prevedono ben altre misure, del resto tollerare la guerra in Ucraina significherebbe mettere a rischio la sicurezza e la prosperità europea. A punta di diritto europeo si comprende come il ricorso alla guerra o alla partecipazione quando sono in gioco, vero o falso che sia, gli interessi economici sia tra le opzioni possibili anche se un ingresso diretto nel conflitto è escluso soprattutto perchè l'economia del vecchio continente è attraversata da una grande crisi

In tale ottica i giuristi parlano di azioni di deterrenza, un po' come avveniva negli anni ottanta quando si favoriva la dislocazione dei missili nucleari a Comiso in funzione anti Urss.

E sempre in coerenza con il diritto dei dominanti arrivano le decisioni del Governo Italiano che  proroga per il 2022 i cosiddetti dispostivi Nato che prevedono invio di militari e armi alla Romania e alla Lettonia in deroga per altro alla legge 185\90 

Questa legge  tuttavia già favoriva commercio e trasferimento di armi se in maniera conforme alla politica estera e di difesa dell'Italia. Ora, visti i rapporti commerciali esistenti tra Italia e Russia, qualche dubbio sarebbe spontaneo sulla fornitura di armi  ma la perdita di ogni sovranità nazionale rispetto ai dettami europei determina deroghe alle legge nazionali con il benestare del diritto e di quanti a sinistra invocano la partecipazione attiva del nostro paese alla guerra

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