Speciale contratto funzioni locali

Nel bilancio 2022/2024, infatti, debbono essere stanziati gli oneri per gli adeguamenti contrattuali che derivano da due distinti CCNL, che allo stato attuale non risultano sottoscritti e che diventeranno esigibili nell’esercizio in cui gli stessi verranno firmati: il contratto del triennio 2019/2021 e quello del triennio 2022/2024. Per quanto riguarda il primo, l’importo relativo all’anno 2022 va iscritto in bilancio come accantonamento nella Missione 20 Programma 3, in attesa di essere utilizzato, unitamente all’importo accantonato allo stesso titolo negli esercizi precedenti, a seguito della sottoscrizione del contratto, mediante iscrizione nei diversi capitoli inerenti la retribuzione del personale. Per quanto concerne il nuovo triennio 2022/2024, non disponendosi ad oggi di alcun elemento su cui basare, anche solo in via del tutto presuntiva, il calcolo dei conseguenti costi, riteniamo che l’importo da iscrivere in bilancio vada limitato al fabbisogno economico per l’erogazione della indennità di vacanza contrattuale (IVC): e poiché tali somme dovranno essere corrisposte ai dipendenti nell’anno in corso (0,30% a decorrere da aprile 2022 e 0,50% da luglio), il relativo importo va allocato nei normali capitoli di spesa inerenti la retribuzione del personale. https://www.lentepubblica.it/contabilita-bilancio-tasse-tributi/enti-locali-contabilizzazione-oneri-rinnovi-contrattuali/ Come abbiamo detto e scritto ripetutamente si vuole arrivare alla firma, di un contratto già scaduto da tre mesi, prima delle elezioni Rsu per vendere la sottoscrizione come una conquista In termini economici e normativi i lavoratori e le lavoratrici potranno appurare che di conquiste ce ne saranno ben poche. Sulla parte economica Il contratto 2019/21 riguarda 430mila dipendenti , si parla di aumento medio da 118 euro lordi che al netto saranno assai meno, insufficienti a compensare il potere di acuisti perduto. Una buona parte sarà destinato a incrementare i contratti decentrati che alla fine scontententeranno molti per favorire pochi. E sullo sfondo anche la riforma degli ordinamenti con la nascita dell'area quadri chiamata EP. Tutte da definire poi le progressioni di carriera che a nostro avviso potrebbero essere limitate nel tempo e nei numeri. Poi arriveranno gli atti di indirizzo che destineranno le risorse per gli ordinamenti (lo 0,55% della massa salariale) e per gli aumenti dei fondi decentrati (0,22%). Fatti due calcoli, come sarà possibile accrescere l'importo degli istituti contrattuali senza diminuire la produttività? Cub Pubblico Impiego

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