I disturbi della vista e l'assenza della ragione ogni volta che si parla di guerra

I recenti cambiamenti geopolitici ci ricordano che l'UE deve assumersi con urgenza maggiori responsabilità per la propria sicurezza agendo nel suo vicinato e oltre, con i partner ogniqualvolta possibile e da sola se necessario. La forza della nostra Unione risiede nell'unità, nella solidarietà e nella determinazione. La presente bussola strategica potenzierà l'autonomia strategica dell'UE e la sua capacità di lavorare con i partner per salvaguardare i suoi valori e interessi. Un'UE più forte e più capace in materia di sicurezza e difesa apporterà un contributo positivo alla sicurezza globale e transatlantica ed è complementare alla NATO, che resta il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri. Si tratta di due elementi interdipendenti tra loro...............

A tal fine dobbiamo innovare e investire in capacità di difesa tecnologicamente superiori e interoperabili e ridurre le dipendenze per quanto concerne la tecnologia e le risorse. In tutti questi sforzi dobbiamo approfondire i partenariati quando sono al servizio dei valori e degli interessi dell'UE. 

Da La Bussola Strategica della Ue 

https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-7371-2022-INIT/it/pdf


Come già avvenuto in Germania, l'Italia passa da 25 miliardi di spese militari all'anno (68 milioni di € al giorno) a 38 miliardi (104 milioni al giorno). 


E alla Camera solo 19 Parlamentari hanno votato contro questa decisione a conferma che quando la guerra chiama all'ordine sono assai pochi i contrari e i dissenzienti. Anche Fratelli D'Italia è ormai parte integrante della maggioranza, almeno per le decisioni di politica estera, del resto non hanno mai lesinato sostegno alle missioni militari all'estero al di là delle simpatie, oggi rimosse, per la svolta conservatrice e sovranista di Putin.
 
Se accendiamo la televisione ci si accorge di una vera e propria propaganda bellicistica, perfino i toni, oltre ai contenuti ovvio, dei servizi sulla guerra sono cambiati adeguandosi alla monocorde propaganda filo occidentale .
 
Per quanto ne dicano certi intellettuali di sinistra l'Italia non si scopre certo ora nazione partecipe emotivamente e politicamente alle guerre in corso, sono almeno 30 anni che abbiamo giornalisti e intellettuali, ex di sinistra, con l'elmetto.
 
Ogni decisione politica assunta negli ultimi lustri è andata, sempre, in direzione ostinata verso il potenziamento della Nato, il rilancio della Ue in chiave imperialista, si guarda a paesi emergenti con sospetto, l'analisi economica è ridotta a  sintesi estrema che non permette di comprendere i futuri scenari all'orizzonte, ad esempio la ragione per la quale gas e petrolio russo andranno acquistati in rubli, dopo settimane di politiche monetarie atte a far crollare la moneta russa.

Non concordiamo con uno dei tanti articoli de Il Manifesto ove si critica la incapacità dell'Italia e dell' Europa di tutelare i propri interessi, che dalla pace avremmo tutto da guadagnare mentre invece si sostiene la guerra.
 
Questa logica, rispettabile e in teoria anche da condividere, risponde ai desiderata canonici della sinistra che fu perchè se guardiamo alle politiche nazionali e della Ue si va da anni in direzione opposta e non certo nelle ultime settimane.
 
L'Italia è al carro di Germania e Ue ed è proprio questa subalternità a dettare le linee guida della politica estera e nazionale, da qui derivano le servitù militari, l'assenza di una linea indipendente dai partiti della guerra.

Inutile far finta di ignorare Nato e Ue, il nostro paese è parte integrante di questi sistemi militari ed economici e prima ne prendiamo atto meglio è evitando di scrivere ovvietà per non affrontare il problema di fondo.
 
Perfino nella narrazione mainstream dimentichiamo come la Cina per anni abbia barattato le sue esportazioni con l'acquisto continuo dei titoli  del debito pubblico americano alimentando i consumi che hanno tenuto a bada l'inflazione e ritardato la crisi di sovrapproduzione. Si dimenticano gli accordi a buon mercato con Putin sul petrolio e sul gas russo  con la Ue e non a caso perchè, con l'inizio della pandemia, siamo entrati in una nuova fase che ridisegna equilibri economici e strategici diversi dal recente passato.
 
Non si tratta solo di oblio della storia ma di interessi materiali che portano la classe politica italiana ad indossare l'elmetto, un po' come quando si sposavano, in tempi sabaudi e fascisti, le guerre coloniali.
 
E' impossibile rivendicare una visione strategica indipendente da Nato e Ue a meno di non voler guardare la realtà, è l'atavico vizio dei paci-finti nostrani e di certi editorialisti della sinistra che fu.
 
Ben prima della guerra in corso, nel 2021, l'Italia aveva approvato, nel silenzio assenso della opinione pubblica che fu di sinistra, un programma di incremento bellico di oltre 12 miliardi di euro, nei prossimi anni comprenderemo come una parte dei soldi del PNrr siano stati destinati ad ammodernare l'industria di guerra.
 
E quando si parla di conformismo totalitario dovremmo guardare alla gestione dell'emergenza pandemica, ai dpcm che hanno svuotato il Parlamento di ogni sua prerogativa, ricordare che la Costituzione non da oggi è stata aggirata  e vilipesa ma da quando i rapporti di forza sono cambiati, da quando il compromesso neo keynesiano è venuto meno, da quando la sinistra governista, federalista e filo atlantica ha preso il sopravvento.

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