La nascita del polo imperialista europeo e la crisi dell'economia russa

 L'Europa non è mai stata rilevante come in questa fase storica. Cosa significa? La nascita di un polo imperialista europeo con la crescita della spesa militare che, come già accaduto negli Usa, farà da traino per l'economia in crisi del vecchio continente oltre a rappresentare uno strumento di forte pressione in vari scenari del mondo

L'Europa si crede protagonista di questa nuova fase, Draghi in Parlamento ha spiegato che l'Ucraina rappresenta la porta occidentale da blindare in funzione anti orientale, anti cinese e anti russa, l'attacco della Russia viene considerato una sfida alla Ue e all'occidente.

Nasce l'esercito comune europeo, in deroga alle leggi comunitarie si spenderanno soldi comunitari per fini di guerra, una fase nuova rispetto al recente passato quando si dava impulso alle industrie di armi europee tra le quali l'Italiana Leonardo.

Una industria di guerra europea ha oggi bisogno di un esercito europeo in qualche misura autonomo dalla Nato che resta l'ombrello sotto il quale è stabilmente collocata la Ue.

Dopo anni di accordi commerciali per il gas e il petrolio russo la Ue rivede la sua politica criticando "l'attendismo" del 2014 con l'annessione della Crimea alla Russia.

E si arriva a scomodare il Manifesto di Ventotene rilanciando indipendenza e autonomia della Ue, nasce cosi' il Polo imperialista europeo.

Mentre si aumentano le spese militari dando impulso alle industrie produttrici di armi i fondi europei per lo sviluppo internazionale sono in continua diminuzione e al 2021 hanno raggiunto il minimo storico (anche per la crisi del covid), La Ue non ritiene da tempo dirimenti gli stanziamenti pubblici per la cooperazione e l'aiuto internazionali , la politica estera della Ue si basa sul commercio di armi e sulla nascita di un proprio esercito di cui il Polo Imperialista del vecchio continente ha urgente bisogno,

I tagli agli aiuti ai paesi del terzo mondo riguardano nazioni nelle quali si vice con pochi euro , o centesimi al giorno, investimenti ridottissimi mentre Russia e Cina al contrario li hanno accresciuti nel corso del tempo guadagnando prestigio.

Le preoccupazioni per la congiuntura economia europea sono tuttavia evidenti con il rallentamento della produzione, e il rialzo dei tassi di interesse per contenere la inflazione. E le politiche di contenimento del debito e dei bassi salari hanno prodotto danni maggiori dei benefici. Sarà indispensabile per la Ue intervenire a sostegno del proprio sistema bancario, si tornerà a dividere i dividendi  per favorire investimenti finanziari, gli aiuti statali saranno forse rimessi in discussione costringendo comunque la Ue a ritardare il ritorno nei parametri di Maastricht.

I fondi negati all'Africa saranno indirizzati all'accoglienza dei profughi ucraini e ai progetti di guerra, i fondi stanziati alla spesa militare superano le misure di sostegno alle famiglie  e imprese italiane in difficoltà causa pandemia.

Si mira direttamente al crollo non tanto di Putin quanto dell'economia russa, si parla di una crisi maggiore di quella del 1998 con il fallimento del debito russo, parlano del crollo del Pil nei prossimi mesi del 10%

Nonostante le esportazioni di gas e di petrolio la economia russa potrebbe essere investita da una crisi con il crollo dei redditi, l'aumento del tasso di interesse aumenterà la disoccupazione, le sanzioni vogliono mettere in ginocchio la Russia per poi negoziare la fornitura di gas e petrolio a prezzi stracciati.


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